27 nov 2020
Douglas punta sulla sicurezza per lo shopping natalizio
27 nov 2020
In un periodo in cui, a causa della pandemia globale, la sicurezza e la tutela della persona sono diventanti elementi imprescindibili della vita quotidiana di ognuno di noi, l’insegna tedesca di profumerie Douglas ha attivato una serie di servizi per tutelare al massimo i propri clienti anche in vista dello shopping natalizio.

“Da un punto di vista psicologico, questa seconda fase dell’epidemia è ancora più pesante della prima, perché oggi conosciamo tutti molte persone che sono state colpite dal virus. Per questo motivo, abbiamo cercato delle nuove soluzioni per permettere al nostro consumatore di fare acquisti in totale sicurezza”, ha spiegato a FashionNetwork.com Fabio Pampani, AD di Douglas Italia. “Ad esempio, i clienti che preferiscono continuare ad avere un’interazione fisica possono prendere un appuntamento per essere soli in negozio, oppure ordinare i prodotti al telefono e passare a ritirarli senza bisogno di entrare nello store. Per chi invece predilige gli acquisti online, oltre all’e-commerce abbiamo attivato un servizio di consulenza telefonica per avere consigli, ordinare e pagare gli acquisti con contrassegno quando si ricevono a casa. Infine, abbiamo avviato anche delle make up school, con corsi che si possono seguire online”.
Con l’operazione, denominata “Bellezza in sicurezza”, Douglas rende dunque disponibile in 300 store italiani un servizio di acquisto express, con personale dedicato, oltre a private shopping session nel negozio a porte chiuse. È inoltre possibile richiedere il kit natalizio per i propri regali direttamente da casa propria o ricevere una consulenza beauty esclusiva via telefono. Per limitare i contatti fisici e lo scambio di denaro contante, le Profumerie Douglas hanno attivato il pagamento tramite smartphone con i principali player del settore, oltre alla possibilità di pagamento rateale.

Sulla crisi generale causata dalla pandemia, Pampani precisa: “L’e-commerce sta crescendo moltissimo, anche in Italia, dove finora era ancora predominante l’acquisto in store. Dei nostri 530 negozi, circa la metà sono chiusi nei weekend perché situati all’interno di centri commerciali, quindi l’impatto economico è comunque importante”.
L’azienda, che conta 3.000 dipendenti di cui circa la metà oggi non lavorano, è in attesa del decreto Ristori per aderire alla cassa integrazione per il periodo di chiusura. “Nel primo lockdown abbiamo anticipato noi cassa integrazione, tredicesima e quattordicesima, ma non possiamo andare avanti all’infinito”, conclude l’AD. “In Germania, il nostro primo mercato, la situazione è simile ma le aziende ricevono aiuti dal Governo. Bisogna considerare che il Natale rappresenta circa il 30% della redditività del fatturato di una realtà retail”.

Oggi Douglas, per cui l’Italia è il terzo mercato in termini di vendite, è presente in 19 Paesi ed è leader a livello globale con percentuali tra il 20% e il 25%. Dopo aver registrato un significativo calo di fatturato tra marzo e maggio a causa della chiusura del proprio network di negozi dovuta al coronavirus (- 40,2% nel solo mese di marzo), l’insegna tedesca ha stabilizzato i propri risultati sui nove mesi, chiusi con una flessione del -7,5% rispetto allo scorso anno, a 2,5 miliardi di euro. L'EBITDA rettificato è diminuito del 10,6%, a 264 milioni di euro su base annua. Se nel periodo le vendite in store sono scese del -17,2%, l’e-commerce ha invece conosciuto un balzo del 39,6%, raggiungendo un valore di 640 milioni di euro.
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