31 lug 2019
Doria 1905 spinge sul Giappone, l’area DACH e la linea di borse
31 lug 2019
Dal milione di euro di fatturato del 2017, Doria 1905 conferma la forte crescita di giro d’affari registrata nell’esercizio 2018 preannunciata a gennaio. Il fatturato del marchio salentino di cappelli in tessuto si è infatti collocato a 1,5 milioni di euro a fine 2018, pari quindi ad una crescita del 50%. L’azienda guidata dal ventottenne astigiano Alessandro Gallo ha appena concluso un nuovo contratto con un distributore che da questo 2019 ha cominciato ad occuparsi dell’area DACH (Germania, Austria e Svizzera), mentre i volumi delle sue vendite sono aumentati soprattutto in Giappone, nazione più cresciuta lo scorso anno, con un +40%.
La distribuzione del marchio leccese è essenzialmente wholesale (se si escludel’unico monomarca ad insegna Doria 1905, ubicato nel centro di Bologna, in Via IV Novembre), con una commercializzazione in circa 250 vetrine multibrand nel mondo, fra Italia, Europa, USA, Giappone e Corea del Sud.
Il marchio salentino sta terminando un periodo di riassetto dell’efficienza aziendale per intraprendere un piano di sviluppo a lungo termine. “Ciò comprende anche future aperture di altri monomarca, ma occorre prima che la consapevolezza del marchio raggiunga un livello elevato da poter coprire i costi che richiede l’inaugurazione di negozi diretti”, afferma Gallo.
La collezione di borse che aveva debuttato la stagione scorsa è arrivata alla prima linea estiva, quella per la PE 2020, alla quale si aggiungono due borse rispetto all’invernale: un mini-shopper e un roller a tracolla. “Si tratta come sempre di prodotti unisex-genderless (come tutta la nostra collezione), per i quali utilizziamo materiali come la rafia, il feltro, il panno orientale, il baku e il seagrass, tessuto ottenuto dalle alghe, da cui viene ricavato un intreccio in paglia”, precisa il giovanissimo titolare.
La Neo.Bi-Lab di Corigliano D'Otranto (LE) dà lavoro a 35 persone nello stabilimento di Maglie (LE), riaumentate durante questa fase di rilancio dalle 16 precedenti (ma erano 67 negli anni d’oro). Alessandro Gallo ha preso le redini del cappellificio nel 2016, subito dopo aver completato gli studi e in seguito all’improvvisa scomparsa del padre, Roberto Gallo, che aveva rilanciato Doria nel 2012 ribrandizzandolo in Doria 1905 (dall’anno di fondazione) ed era l’ex amministratore delegato dello storico marchio di cappelli Borsalino, che nel 1997 acquisì l’azienda salentina come filiale produttiva per la fornitura di coppole, berretti e cappelli di tessuto. La Neo.Bi-Lab ha poi chiuso la collaborazione con Borsalino nel 2013-14, senza tuttavia abbandonare la propria attività nel contoterzismo.
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