Dopo un buon ultimo trimestre, Columbia Sportswear chiude un esercizio record
Nel corso dell’esercizio 2019, il gruppo Columbia Sportswear Company, basato a Portland, in Oregon, ha visto il suo fatturato netto superare per la prima volta nella sua storia i 3 miliardi di dollari; le calzature, in particolare quelle del marchio Sorel, hanno stimolato in modo significativo la crescita nel quarto trimestre.
Per la precisione, il giro d’affari annuale netto della società, specializzata nei prodotti outdoor e nello sportswear, ha raggiunto quota 3,04 miliardi di dollari (2,79 miliardi di euro), in salita del 9% (10% a tassi di cambio costanti), rispetto ai 2,80 miliardi di dollari (2,57 miliardi di euro) dell’esercizio precedente.
L’utile netto di esercizio si è attestato a 330,5 milioni di dollari (303,3 milioni di euro), vale a dire 4,83 dollari per azione, con una solida progressione del +23% rispetto ai 268,3 milioni di dollari (246,2 milioni di euro), o 3,81 dollari per azione, del precedente anno fiscale.
Nel quarto trimestre, concluso il 31 dicembre 2019, il fatturato netto di Columbia è aumentato del 4% per raggiungere quota 954,9 milioni di dollari (876,2 milioni di euro), contro i 917,6 milioni di dollari (841,9 milioni di euro) dello stesso periodo dell’esercizio 2018.
La categoria calzature ha trainato il resto del gruppo, con vendite aumentate del 12% a 256,6 milioni di dollari (235,4 di euro), mentre abbigliamento e accessori sono saliti di un più modesto 1%, a quota 698,3 milioni di dollari (640,4 milioni di euro).
In particolare, il brand di calzature Sorel ha registrato una performance impressionante, totalizzando un giro d’affari di 143,5 milioni di dollari (131,6 milioni di euro), in crescita del 13%. Il marchio Columbia ha registrato una progressione del 3%, a 751,1 milioni di dollari (688,9 milioni di euro), mentre il fatturato di Mountain Hardwear si è attestato a 27,2 milioni di dollari (24,9 milioni di euro), in salita del 4%. Il brand prAna non si è comportato altrettanto bene: nel corso del trimestre le vendite infatti sono scese del 10% a 33,1 milioni di dollari (30,3 milioni di euro).
Per quanto riguarda le diverse aree geografiche, Columbia ha registrato crescite dell’8% negli Stati Uniti e del 7% nell’area Emea, con fatturati, rispettivamente, di 634 e 99,8 milioni di dollari (581,2 e 91,5 milioni di euro). In Canada, al contrario, le vendite sono diminuite del 10% a 49,5 milioni di dollari (45,4 milioni di euro), mentre la regione che raggruppa America Latina e Asia Pacifico ha registrato un fatturato di 171,6 milioni di dollari (157,2 milioni di euro), in ribasso del 4%.
L’utile netto trimestrale ha conosciuto un lieve aumento (+1%) a 114 milioni di dollari (104,4 milioni di euro), o 1,67 dollari per azione, rispetto ai 113,3 milioni di dollari (103,8 milioni di euro), o 1,63 dollari per azione, nello stesso periodo dell’esercizio precedente.
L’ultimo trimestre 2019 è stato un periodo di cambiamenti profondi per Columbia Sportswear, in seguito al decesso dell’emblematica Presidentessa del Consiglio di Amministrazione, Gert Boyle, lo scorso novembre. Il figlio Tim, CEO di Columbia dal 1988, è stato nominato Presidente della società, mentre Andy Bryant, membro di lunga data del CdA, è stato nominato principale amministratore indipendente.
Per l’esercizio 2020, Columbia prevede ad oggi un giro d’affari netto compreso tra 3,18 e 3,23 miliardi di dollari (tra 2,91 e 2,96 miliardi di euro), per una crescita compresa tra il 4,5 e il 6%. L’utile netto dovrebbe situarsi tra 325 e 335 milioni di dollari (tra 296,7 e 306,8 milioni di euro), mentre l’utile per azione tra 4,75 e 4,90 dollari.
Ma secondo il gruppo americano, queste previsioni ottimistiche non tengono conto di un eventuale impatto dell’epidemia di coronavirus in Cina, i cui effetti, dichiara Columbia, dovrebbero essere “di grande portata, sia per il nostro retail che per il wholesale”.
Copyright © 2024 FashionNetwork.com Tutti i diritti riservati.