Dopo aver ripensato la propria offerta, Galeries Lafayette Haussmann conferma le sue ambizioni
In occasione di una conferenza stampa svoltasi sul tetto del department store parigino Galeries Lafayette Haussmann, il suo Direttore Alexandre Liot ha presentato i cambiamenti apportati dalla società nell’ultimo anno e mezzo, evidenziando la complessa situazione derivante dalla pandemia di Covid-19.
"Negli ultimi diciotto mesi abbiamo avuto 200 giorni di chiusura, una situazione senza precedenti dalla quale non siamo ancora usciti del tutto. In Haussmann accogliamo normalmente fino a 200 nazionalità diverse e i clienti internazionali rappresentano il 60% del fatturato. Su un giro d’affari di due miliardi di euro nel 2019, vi lascio calcolare l'impatto della scomparsa di questa clientela. Di fronte a ciò, avevamo due opzioni, subire o reagire. E se siamo qui oggi, è evidente che abbiamo scelto la seconda opzione".
Il Direttore ha precisato che il department store ha investito molto per sviluppare la sua proposta omnicanale. Nel bel mezzo dei lockdown e di fronte alla diminuzione dei clienti internazionali, il gruppo ha infatti accelerato lo sviluppo tecnologico, proponendo ad esempio appuntamenti VIP online con il personale di vendita del negozio.
"Abbiamo completamente digitalizzato il nostro back office e il nostro front office in quattro mesi. Dal 2% delle vendite omnichannel, siamo passati al 25%. Ciò ci ha permesso di arrivare ai nostri clienti, soprattutto a livello internazionale. In un anno di normalità, penso che ci attesteremo tra il 15% e il 20%", prosegue Liot.
E dopo un 2020 così complesso, i team di Galeries Lafayette stanno ricevendo segnali che inducono all'ottimismo per questo rientro dalle vacanze. Anche se i risultati non raggiungeranno quelli del 2019, lo store di Boulevard Haussmann può contare su una clientela francese che ha riscoperto il negozio.
Tra gennaio e agosto, infatti, i clienti francesi avrebbero speso nel department store parigino il 28% in più rispetto al 2019. "Si tratta di un'ottima performance visto il contesto, sono cifre rassicuranti. Dobbiamo continuare ad essere un luogo fondamentale, far provare delle esperienze. Non è più sufficiente vendere solo prodotti”, spiega il manager.
Liot promette dunque sorprese e nuove partnership per il 2022, anche per prepararsi al ritorno della clientela proveniente dall’Asia. "Da inizio anno hanno cominciato a tornare visitatori da Germania, Belgio e Paesi Bassi, ma anche americani e clienti dal Medio Oriente, la cui presenza è inferiore di solo il 20% rispetto al 2019. La domanda non è se i clienti torneranno, ma quando”.
E per attirarli quando sarà il momento, Galeries Lafayette ha ripensato i propri spazi e la propria offerta, inaugurando ad esempio una nuova area di 4.000 metri quadrati dedicata alle calzature. Con oltre 200 marchi e 10.000 referenze, il gruppo vanta la selezione più grande a livello europeo.
Anche i concept del secondo e terzo piano sono stati completamente rivisti per dare una nuova espressione ai brand di design, ma anche alle label nate su Instagram e ai format sviluppati intorno all'offerta di seconda mano.
Non meno del 30% dell'offerta è stata rinnovata ai piani 2, 3 e 4. Circa 140 marchi sono entrati nel department store tra il 2020 e il 2021. Una selezione densa e rivisitata, guidata da una nuova campagna e da una nuova immagine di marchio, che dovrebbe consentire a Galeries Lafayette di trarre il massimo vantaggio dai prossimi mesi.
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