Dolce & Gabbana raccontano DGfattoincasa, il loro lockdown e come sarà la moda dopo il Covid-19
Pochi stilisti di moda nelle ultime tre decadi hanno avuto un impatto sul settore come Domenico Dolce e Stefano Gabbana, a livello estetico e commerciale.

La loro miscela di erotico Sicilian chic e stile cinematografico italiano; la loro invenzione dell’innerwear come outerwear; le loro campagne pubblicitarie fortemente suggestive; la loro spavalda bravura sartoriale; la loro opulenta alta moda dai colori vivaci sono tutti elementi che si sono combinati rendendoli una forza immensa della moda contemporanea.
Il duo sta attualmente riflettendo su quali mosse effettuare per tornare in passerella, visto l’annullamento in Europa delle stagioni dell'Alta Moda. Tuttavia, probabilmente parteciperanno alla nuova Milano Digital Fashion Week a metà luglio, anche se - come da qualsiasi altra parte - in Italia il suo format preciso è ancora in fase di elaborazione.
Coraggiosi e capaci di prendersi dei bei rischi, dopo aver costruito un business enorme con la loro etichetta giovane D&G, Stefano e Domenico hanno improvvisamente cambiato direzione dieci anni fa, lanciando Dolce & Gabbana Alta Moda, creando una brillante serie di collezioni e sfilate, che spesso ha persino superato qualsiasi altra cosa vista sulle passerelle della Haute Couture parigina. Sorprendentemente, nonostante la chiusura di D&G nel 2011 e la focalizzazione sul mercato Luxury, la loro attività ha continuato a crescere. Il brand ha registrato un fatturato annuo di 1,38 miliardi di euro nei 12 mesi chiusi a marzo. Come tutti, si attendono un 2020 difficile. Recentemente, al quotidiano La Stampa di Torino hanno detto d’aspettarsi di “perdere molto” quest'anno a causa del coronavirus.
Come ogni importante designer, negli ultimi due mesi sono stati in lockdown. Ma la loro griffe è stata occupata: inaugurando un nuovo negozio rinnovato su Canton Road a Hong Kong; e lanciando una nuova campagna pubblicitaria con protagonista Sofia Vergara per la borsa “Devotion”, i cui proventi andranno a supportare la ricerca contro il Covid-19.

Il loro ultimo progetto, DGfattoincasa, è una serie di cortometraggi video sui mestieri artigiani nella moda, che stanno molto a cuore di Stefano e Domenico, e sulla tradizione tutta italiana di avere a casa il proprio laboratorio, dove abili artigiani creano rari oggetti fatti a mano nel calore della vita familiare. Questo mese, il marchio Dolce & Gabbana ha organizzato una serie di seminari digitali, invitando i fan ad apprezzare le capacità e le tecniche mostrate. Intanto, DGfattoincasa, insieme a una piattaforma di crowdfunding ad essa connessa, aiuterà a trovare fondi per la Fondazione Humanitas per la Ricerca. In un secondo momento, anche alcune celebrità hanno cominciato a collaborare a DGfattoincasa. La prima è stata Helen Mirren. La prossima sarà Monica Bellucci.
FashionNetwork.com: Perché avete lanciato ora questo nuovo progetto?
Stefano Gabbana: Ci siamo concentrati sul momento in cui viviamo e sul luogo in cui adesso trascorriamo la maggior parte del nostro tempo: la casa, che per noi italiani è solo una ed è fondamentale. Al momento infatti siamo a casa come tutti, cercando di mantenere la normale routine, altrimenti sarebbe la fine! Crediamo che la sua riscoperta come valore, luogo da vivere, da condividere, ma anche come spazio di lavoro e creatività, ci accompagnerà a lungo. Abbiamo pensato che sarebbe stato interessante sottolineare un modo di pensare così italiano legato alle nostre radici, al Made in Italy e all'artigianato.
Domenico Dolce: Volevamo raccontare tutto ciò attraverso i contenuti video pubblicati sul nostro canale Instagram. Quindi abbiamo chiesto ad artigiani, amici, cantanti e collaboratori di realizzare alcune clip con i loro telefoni creando una serie di appuntamenti in modo da poter raggiungere facilmente tutti i nostri utenti.
SG: Possono mostrare ciò che vogliono: una torta, un lavoro all’uncinetto, un dipinto, uno schizzo ad acquerello o momenti di giardinaggio. L'importante è fare qualcosa, regalare una parte di noi stessi attraverso la creatività e il desiderio di raccontare un sentimento, un'emozione, una bella storia, in un momento come questo, in cui dobbiamo essere forti, uniti.

SG&DD: Ricordate il vecchio concetto di casa-bottega? Come una casa e un laboratorio insieme. Quando la magia del fatto a mano si fonde con il calore della famiglia. Qui vorremmo ricreare quell'emozione, quella sensazione di condivisione che fa parte di noi e del nostro DNA da sempre. Inoltre, siamo ancora più orgogliosi e felici che l'obiettivo del progetto sia quello di continuare la collaborazione nella ricerca per trovare una soluzione contro il Covid-19 attraverso una raccolta fondi per la Fondazione Humanitas per la Ricerca, supportata anche da Banca Intesa Sanpaolo.
FNW: Come cambierà la moda dopo il Covid-19?
DD: Crediamo che la moda recupererà finalmente i suoi tempi, quella stagionalità che l'ha sempre caratterizzata. Allora avremo il piacere di acquistare un cappotto a dicembre e una maglietta a luglio! Sinceramente non vediamo l’ora che accada. Le collezioni saranno certamente ridotte: meno ma meglio, quindi. Siamo in Italia, abbiamo il Made in Italy che è sinonimo in tutto il mondo di qualità e bellezza e che non significa solo moda, ma anche storia, cibo, cultura e arte.
SG: La moda deve riflettere la realtà, tenere il passo con i desideri delle persone che oggi, comprensibilmente, sono ancora più mutevoli. È difficile fare previsioni a lungo termine; faremo ciò che riteniamo più appropriato considerando che le persone, in questo momento, non hanno un grande desiderio di comprare e questo deve essere rispettato.
FNW: Molte persone hanno detto che è venuto il momento di premere il pulsante di reset. Pensate che sia il caso?
DD&SG: Quest’idea non ci piace. Dobbiamo accettare le conseguenze delle cose che facciamo. È sbagliato cancellare ciò che abbiamo compiuto in passato. Noi, la nostra moda e il nostro lavoro sono il risultato delle nostre scelte e dei nostri percorsi. Sicuramente è giusto interrogarci, capire cosa possiamo migliorare o semplicemente realizzare in modo diverso, ma mai rifiutare il passato.

FNW: Cosa terrete di questo periodo e cosa scarterete?
SG: Non credo che dimenticheremo nulla di questo periodo della nostra vita. Abbiamo vissuto mesi surreali con sentimenti sempre diversi e contrastanti. Alcune volte mi sono sentito spaventato, mentre altre, anche se sembra strano dirlo, ho sentito una nuova energia dentro, il desiderio di ricominciare, di essere nuovamente coinvolto, ritrovando l'entusiasmo dei primi anni di lavoro, quando eravamo solo io e Domenico in una stanza. Siamo italiani, siamo così, non ci tratteniamo e non abbiamo paura di lavorare di più e fare sacrifici.
DD: … In 36 anni di lavoro siamo passati attraverso molte cose, supereremo anche questa. Non credo che possiamo davvero scartare qualcosa di questa fase difficile. I fatti accadono, il sistema cambia, noi stessi cambiamo, ci evolviamo. Questa è vita, è normale che accada. L'importante è andare avanti, non perdere positività e rimanere uniti.
FNW: Quando pensate di riuscire a proporre una sfilata in passerella?
SG&DD: Speriamo al più presto. Tutti noi nel sistema della moda - stilisti, buyer, giornalisti - ne abbiamo bisogno! Le sfilate rappresentano il sogno della moda e nessuno vi ha ancora trovato un'alternativa.
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