Dolce & Gabbana punta sull'Asia

"I mercati che danno prospettiva sono prima di tutto il mercato asiatico, non solo Cina, la Corea e il Giappone, ma anche Sud-est asiatico. Noi su questo stiamo lavorando molto. Altrettanto vale per il Medio Oriente. È un'area decisamente evoluta: non solo gli Emirati Arabi, ma anche l'Arabia Saudita. E non parliamo solo delle famiglie reali". Sono le aree indicate da Alfonso Dolce, Ceo del gruppo italiano della moda da 1,3 miliardi di fatturato, a cui guardare nel post-covid.

Nel corso del Fashion Talk di Mediobanca, il numero uno di Dolce & Gabbana ha confermato poi la propria visione sull'"importanza del Made in Italy, dei territori e dei distretti". "Dolce & Gabbana ha ormai quasi 40 anni di storia. Ha sposato la tradizione con un concetto di moda, di lettura di trend e di consumi", ha osservato, spiegando che "la scelta di lavorare sempre sul Made in Italy è quello di voler dare un contributo al prodotto di qualità e, oggi, di sostenibilità. Abbiamo usato sempre materie prime naturali e sempre lavorate nei distretti italiani dove c'era un know how specifico".

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Interpellato sull'innovazione, Dolce ha osservato che "quando parliamo di contaminazione fra fisico e digitale all'interno di un negozio è un qualcosa che fa parte di una contemporaneità". E in questo ultimo periodo "abbiamo sviluppato un concetto di boutique virtuali per far vivere ai clienti da tutto il mondo il singolo negozio, che sia quello di Firenze o quello di Roma".