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Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
4 nov 2019
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Disturbato da Hong Kong, Estée Lauder sarà meno redditizio quest'anno

Di
AFP
Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
4 nov 2019

Il gruppo di cosmetici Estée Lauder ha avvertito giovedì che un cocktail di rischi geopolitici ed economici (tra i quali le proteste pro-democrazia a Hong Kong, la Brexit e il rallentamento della crescita in Cina), decurteranno i suoi utili annuali. Questo warning è stato accolto male a Wall Street, dove il titolo della società scendeva di oltre il 4% nei primi scambi borsistici. 

Estée Lauder


La società prevede un utile per azione privato degli elementi eccezionali, dato considerato un punto di riferimento in Nord America, compreso tra i 5,85 e i 5,93 dollari nell’esercizio fiscale 2019/20, che si chiuderà il prossimo 30 giugno. La sua previsione precedente era da 5,90 a 5,98 dollari, mentre i mercati finanziari stimano invece 5,97 dollari.
 
Estée Lauder giustifica la sua decisione con “i costi legati alla Brexit nel Regno Unito, i rischi associati ai negoziati commerciali in corso tra gli Stati Uniti e diversi Paesi, l’anticipazione di una crescita moderata e graduale delle vendite nette in Cina (...) e le continue difficoltà a Hong Kong, che incidono sulle zone” dei centri commerciali.

I gruppi del lusso sono particolarmente colpiti dalle manifestazioni a Hong Kong, che hanno comportato la chiusura dei negozi nelle aree turistiche. Senza fornire cifre precise, Estée Lauder ha fatto sapere che che le sue vendite sono precipitate nell’ex colonia britannica nel primo trimestre. Hong Kong rappresentava finora poco meno del 4% del fatturato globale del gruppo americano.
 
Nei tre mesi terminati il 30 settembre, che corrispondono al primo trimestre del suo esercizio fiscale, l’utile netto di Estée Lauder è salito del 19,1%, a 598 milioni di dollari, per un fatturato di 3,9 miliardi, in salita del 10,5%.
 
In termini di performance, è stata l'Asia a dare il tono al periodo, con un aumento di 23,8% del giro d’affari, a 1,06 miliardi di dollari. La regione Europa, Medio-Oriente, Africa mostra una progressione di fatturato del 17%, a 1,68 miliardi di dollari, mentre le Americhe hanno visto calare il loro volume d’affari del 6%, a 1,16 miliardi.
 
Per divisione, lo skincare, che comprende i marchi La Mer e Clinique, ha ottenuto una crescita del fatturato trimestrale del 24%, a 1,84 miliardi di dollari. Le vendite di prodotti per il make up, trainate dalle griffe Tom Ford e M.A.C, sono aumentate del 2,6%, a 1,44 miliardi di dollari. Al contrario, i profumi (-2,1%, a 462 milioni di dollari) e i prodotti per la cura dei capelli (-4,9%, a 136 milioni) sono diminuiti.

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