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12 apr 2013
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Distribuzione: la Cina supererà gli Stati Uniti nel 2016

Pubblicato il
12 apr 2013

La Cina dovrebbe veder valere il suo mercato della distribuzione 4.200 miliardi di dollari nel 2016, dato che la posizionerebbe per la prima volta davanti agli Stati Uniti in questo comparto.


La Cina vedrà crescere il proprio mercato della distribuzione del 10,3% nell'esercizio 2013, per poi registrare una progressione media del 10,4% nei tre anni che seguiranno, secondo lo studio PwC. Una crescita che passerà soprattutto per il rafforzamento del mercato della moda e dell'abbigliamento, sul quale l’Asia ha già superato i mercati del Nordamerica e dell'Europa Occidentale. Un gap che dovrebbe anche allargarsi in modo significativo nel corso dei prossimi anni, secondo PwC, che si aspetta un forte sviluppo dei marchi stranieri di fast fashion, i quali si daranno battaglia fra loro insieme a una crescente concorrenza locale.

«C'è da notare che i distributori internazionali avranno delle difficoltà a realizzare dei progetti d'espansione di grande portata, perché la recessione sui loro mercati d'origine andrà senza dubbio a pesare sulle risorse che potranno destinare agli investimenti», analizza Sabine Durand-Hayes, responsabile del settore distribuzione e consumo di PwC Francia. «Inoltre, molti Paesi asiatici stanno vivendo delle crisi economiche e sociali che avranno varie conseguenze sul settore della distribuzione. I distributori internazionali devono anche aspettarsi una concorrenza accresciuta degli attori locali, e a consumatori sempre più esigenti».


Non sorprende che il lusso dovrebbe avere un ruolo importante nella crescita della distribuzione asiatica. Il Giappone, la Corea del Sud e la Cina sono già la principale fonte di entrate per i marchi del settore, con quasi il 20% del fatturato mondiale concentrato in Cina. Un successo del lusso che dovrebbe dare vantaggi in tempi rapidi ai marchi locali presenti su questo segmento, e portare al perfezionamento di varie partnership fra marchi globali e locali.

Lo sviluppo del mercato asiatico passerà inoltre attraverso un significativo aumento delle vendite online. Circa il 41,4% dell’e-commerce B2C internazionale dovrebbe essere localizzato nel continente entro il 2016. La Cina da sola dovrebbe attrarre il 23,4% delle vendite mondiali, contro il 9,9% di oggi. Una crescita che dovrebbe essere sostenuta ampiamente dall'estensione della rete cablata ad alta velocità, dall’incremento nell'uso degli smartphone e dall'importante sviluppo di strutture logistiche nella zona.

Matthieu Guinebault (Versione italiana di Gianluca Bolelli)

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