22 mag 2017
Distretti orafi: 2016 difficile, con Arezzo calato meno di Vicenza e Valenza
22 mag 2017
Banca Intesa SanPaolo ha pubblicato il suo consueto Monitor annuale relativo all’universo orafo. Il report di quest’anno fotografa un 2016 difficile per il comparto: in Toscana l’export è diminuito dell’1,8%, con perdite più marcate che si sono registrate in Veneto (-7,5%) e Piemonte (-9%).
È stato davvero un altro anno difficile il 2016 per il settore orafo, a causa soprattutto della congiuntura economica sfavorevole, caratterizzata da un calo della domanda della quantità di gioielli in oro (-350 tonnellate), che ha toccato il livello minimo degli ultimi 7 anni. Il calo è riconducibile in gran parte a Cina e India, che da sole hanno perso oltre 270 tonnellate, secondo i dati del World Gold Council. Però, anche i distretti orafi italiani hanno risentito del negativo contesto economico: rispetto al 2015, infatti, risultano tutti in calo.
Il calo maggiore lo ha registrato il distretto dell’oro di Vicenza (-133,5 milioni, pari al -9%), dovuta in partciolare alla diminuzione dei tre mercati più importanti: Hong Kong, Svizzera ed Emirati Arabi. Nell’ultimo trimestre dell’anno le flessioni sono leggermente diminuite, a un -6,4%.
Nel 2016 le esportazioni dei distretti industriali del Piemonte hanno toccato un nuovo massimo storico, superando quota 7,7 miliardi di euro e spingendo l’avanzo commerciale a 5,1 miliardi di euro, ma alcuni comparti hanno subito riduzioni un po’ più marcate delle esportazioni. Tra questi c’è proprio l’Oreficeria di Valenza, calata del 7,5%. Continua il trend positivo dell’oreficeria della provincia di Alessandria verso gli Stati Uniti, ma nel corso dell’anno Francia, Svizzera e Hong Kong hanno ridotto le importazioni dal distretto di Valenza.
Anche per Valenza c’è almeno stato un quarto trimestre che ha rappresentato un’importante inversione di tendenza, con un aumento delle esportazioni pari a un +7,7% tendenziale, quando invece i primi tre trimestri erano stati negativi (-3,7% il primo, -21,8% il secondo e -4,6% il terzo). Nel periodo da settembre a dicembre, le esportazioni sono aumentate verso tutte le nazioni maggiormente importatrici: +7,6% in Francia, +4,8% in Svizzera, +1,4% a Hong Kong e 0,3% negli Stati Uniti.
Arezzo riesce invece a contenere la flessione a un -1,8%. Il distretto toscano, in questa annata particolarmente difficile per il comparto, ha realizzato il miglior risultato tra le realtà italiane della gioielleria/oreficeria. Grazie alla ripresa della seconda metà dell’anno, gli aretini hanno limitato la riduzione delle esportazioni a circa 30 milioni, soprattutto grazie all’aumento dei flussi verso Hong Kong (+16,8%), mercato nel quale Vicenza e Valenza sono invece diminuite.
Da sottolineare anche la forte contrazione che Arezzo ha registrato verso gli Emirati Arabi Uniti (-16,4%). In compenso, c’è stato un incremento delle esportazioni nel mercato del Nord America, a 160 milioni di euro, il massimo di questo dato dal 2008, ma comunque ben lontani dai 180 milioni di euro ottenuti nell’anno pre-crisi del 2007. Tutti i distretti del resto hanno visto crescere il proprio export verso gli Stati Uniti.
Infine, le esportazioni verso i Paesi emergenti, che rappresentano circa un terzo del totale del distretto toscano, sono calate del 9% nel 2016, influenzate soprattutto dall’Oreficeria di Arezzo, per la quale l’export verso i Paesi emergenti rappresenta circa il 75% delle esportazioni complessive.
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