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Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
31 mar 2023
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Dior in India: un omaggio ai métiers d'art locali con l'anima a Mumbai

Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
31 mar 2023

Con le star di Bollywood e l'aristocrazia indiana in prima fila, Dior ha messo in scena il suo ultimo défilé davanti al famoso Gateway of India, una collezione che celebrava il grande métier d'art di Mumbai: l’intensa unicità dei suoi ricami.

Dior - Cruise Collection - Autunno 2023 - Mumbai - FashionNetwork.com


Sebbene questa fosse ufficialmente la stagione Autunno 2023, la collezione brillava grazie ad alcuni straordinari ricami di pavoni dorati o tigri realizzati da Chanakya, un brillante atelier e scuola di abili artigiani con cui il direttore creativo di Dior, Maria Grazia Chiuri, ha lavorato per tre decenni. 
 
“È la celebrazione di una forma d'arte. In Francia si parla molto di métiers d'art, e qui a Bombay lo fanno anche loro, del loro unico métier d'art”, ha spiegato Chiuri in un briefing pre-show.

Sebbene diversi maharaja si siano presentati alla festa della moda, curiosamente il più grande applauso della notte attribuito dalle migliaia di fan assiepatisi al di fuori dell'evento è stato per le pop star thailandesi Mile Phakphum Romsaithong e Nattawin Wattanagitiphat. Benvenuti nella nuova nomenklatura dei social media.
 
Una folla di circa 850 persone si è seduta su panche imbottite davanti all'arco di trionfo in basalto giallo del Gateway, costruito per celebrare la visita di re Giorgio V nel 1911. Ma che Dior ha coperto per la notte con un arazzo indiano quasi psichedelico di leoni colorati, elefanti e alberi da frutto.
 
Essendo l'India, ci sono stati molti arrivi e melodrammi dell'ultimo minuto: gran dame in sari che chiedevano posti in prima fila prima che l'orchestra indiana di 18 elementi (guidata da un percussionista esplosivo e un duetto di sitar) suonasse l’apertura. Una colonna sonora sbalorditiva realizzata in collaborazione con Michelle Gaubert e il violoncellista scozzese Oliver Coates, tristemente indebolita dall'essere posizionata in un angolo buio. L'unico difetto di un'occasione altrimenti storica.
 
Decine di ospiti hanno attraversato la strada per arrivare allo show dal Taj Mahal Palace, il bellissimo hotel coloniale ed epicentro degli attacchi terroristici del novembre 2008 che hanno causato la morte di 166 persone. La sicurezza era comprensibilmente molto rigorosa per la sfilata, che ha attirato attrici e star locali dei social come Diana Penty, Natasha Poonawalla, Khushi Kapoor e Ananya Panday, ma anche attrici internazionali come Freida Pinto, Maisie Williams, Simone Ashley e Cara Delevingne. Mentre da Parigi, Dior ha invitato Laetitia Casta, Mathilde Warner, Beatrice Borromeo Casiraghi, Jeanne Damas, la star di “Call My Agent!” Camille Cottin e Lucie de la Falaise con la figlia Ella Richards.

Dior - Cruise Collection - Autunno 2023 - Mumbai - FashionNetwork.com


Se il rosa era il blu navy dell'India della giornalista di moda Diana Vreeland, allora il blu navy di Maria Grazia è il giallo acido, che mostra anche sfumature verdognole. La stilista italiana sfoggia quel colore in una lunga serie di abiti, gonne toile de jouy, vestiti da cocktail e trench.
 
I primi look della sfilata, invece, erano tutti neri: trench in pregiata lana italiana ricoperti da intrecci di fili dorati che disegnano scene di giungla selvaggia, ma anche giacche eleganti, cappotti da sera traforati scuri e romantici, e abiti abbottonati. Diversi vestiti con stampa animalier erano stati realizzati utilizzando il metodo più antico di stampa a blocchi di colore.
 
La maggior parte delle modelle erano bellezze locali, mandate in passerella con acconciature Art Déco pettinate con la brillantina, stile Grande Gatsby sulle rive del Gange. Guido Palau, forse il più grande parrucchiere del momento, ha mostrato tutta la sua bravura. Nel backstage prima dello spettacolo, le modelle locali si ammiravano a vicenda con evidente orgoglio. Una forza emancipatrice.
 
Anche la Chanakya School of Crafts ha lavorato ai progetti monumentali di Dior, attingendo idee da artisti occidentali come Mickalene Thomas, Eva Jospin e Claire Fontaine, che si trovavano tra il pubblico.

Contro le piogge parigine e il monsone indiano, Maria Grazia Chiuri ha proposto un'ottima serie di trench artistici, portati con shopping bag intrecciate e sandali hippie dalla suola spessa.
 
E questa settimana Dior sembrava aver preso il controllo dell'intera capitale finanziaria dell'India. I viaggiatori che atterravano all'aeroporto di Mumbai (l’ex Bombay) sono stati accolti da un gigantesco poster raffigurante l'ultima campagna pubblicitaria di Dior, fotografata a gennaio in Rajasthan, Udaipur e zone limitrofe. Il team creativo e la stessa Maria Grazia Chiuri erano presenti durante le riprese, così come il capo truccatore della maison, Peter Phillips. E la casa di moda si è persino procurata una copertina patinata nel supplemento Times of India di giovedì, su cui ha mostrato la sua ultima campagna.
 
L'India non è uno dei principali mercati di Dior, tutt'altro, ma il brand ha sempre mostrato un attaccamento particolare a questo Paese.
 
“L'evento si svolge su più giorni, con un programma molto interessante: visite ai laboratori di Chanakya, ma anche una retrospettiva dedicata agli artisti Madhvi e Manu Parekh, ai quali Dior ha affidato la realizzazione di opere monumentali per le sue sfilate”, ha spiegato Delphine Arnault, il nuovo CEO della griffe.
 
La maison parigina ha solo due boutique in India: una a Nuova Delhi presso il DLF Emporio Mall, e l'altra all’hotel Taj Mahal Palace. Ma la fascinazione che il marchio francese ha per il Paese è evidente.
 
Riguardo all'attività online di Dior, Delphine Arnault risponde: “I nostri clienti indiani sono molto legati ai valori e alla storia di Dior. Questa amicizia ha sempre travalicato i confini e continua a crescere attraverso mostre, inaugurazioni e incontri unici, come questa sfilata Dior, più attuale che mai”.

Dior - Cruise Collection - Autunno 2023 - Mumbai - FashionNetwork.com


La sfilata e la serata avevano lo scopo di trasmettere l'ispirazione della collezione, tradotta in un moodboard riferito al terzo stilista della maison, Marc Bohan, che aveva portato Dior in India nel 1962 e aveva immortalato la sua esperienza attraverso fotografie in bianco e nero.
 
Maria Grazia Chiuri si è anche ispirata a una famosa icona della moda locale, Gayatri Devi, la Maharani di Jaipur. Il direttore artistico di Chanakya, Karishma Swali, ricorda che è stata “la prima principessa del Rajasthan a indossare un sari in chiffon e non in tessuto regale. Era famosa per i suoi valori e per il suo grande cuore”.
 
L'India aveva chiaramente lasciato il segno anche nella mente di Marc Bohan, che aveva incorporato forme derivate dal sari nelle collezioni create dopo il suo viaggio.
 
Come sommario finale di questi tre giorni trascorsi a Mumbai, Maria Grazia Chiuri dice: “La mia visione dell'India è quella di un Paese spirituale e caloroso. Essere accolti con dei fiori all'arrivo provoca un'emozione fortissima. Voglio riconoscere la ricchezza di questa civiltà, che mi ha dato tanto come creatrice di moda”.

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