Dior diventa uno dei principali donatori della Biennale di Venezia 2022
La maison Dior figura tra i principali finanziatori della Biennale di Venezia, che aprirà questa settimana dopo essere stata posticipata di un anno a causa della pandemia di Covid.

Sabato 23 aprile, Dior organizzerà anche una cena di gala per celebrare l'apertura della Biennale, visitabile per sei mesi al Teatro La Fenice. Parte dei fondi sarà devoluta ai rifugiati ucraini in Italia.
Si tratta della 59a edizione di questa fiera internazionale, voluta da Cecilia Alemani, che l'ha intitolata “The Milk of Dreams”.
Cecilia Alemani è un'amica intima del Presidente e CEO di Dior Couture, Pietro Beccari. Alemani ha concepito questa biennale come un viaggio immaginario attraverso la metamorfosi dei nostri corpi e le molteplici definizioni dell'umano. La 59a edizione della Biennale permetterà di scoprire il lavoro di 213 artisti, tra i quali compaiono molte donne e persone non binarie, provenienti da 58 nazioni.
“Dior ha intessuto stretti legami con il mondo dell'arte sin dai suoi inizi. Questa passione, fondata da Monsieur Christian Dior e ancorata nel nostro DNA, ci incoraggia più che mai a promuovere l'arte e la cultura in tutte le loro forme. Un desiderio che si riflette oggi in questa donazione, che esprime anche l’amicizia di lunga data che lega Dior e l'Italia”, afferma Pietro Beccari.
La nuova Biennale chiuderà i battenti il 27 novembre e renderà omaggio a personalità creative come l'artista femminista Tomaso Binga, che ha lavorato alla scenografia delle sfilate Dior insieme a Maria Grazia Chiuri, la direttrice artistica del prêt-à-porter della storica maison francese.
L'altro obiettivo della cena di gala organizzata da Dior è raccogliere fondi per preservare il patrimonio culturale di Venezia. In particolare, il brand vuole contribuire al restauro del Museo Ca' d'Oro, uno dei più bei palazzi affacciati sul Canal Grande.
Non è la prima volta che la maison parigina unisce le proprie forze a quelle di Venitian Heritage, associazione no-profit con sede a Parigi e New York. Il suo presidente è nientemeno che Peter Marino, l'architetto che ha disegnato la maggior parte delle boutique Dior e che ha recentemente rinnovato il flagship store della maison in Avenue Montaigne a Parigi.

“La storia della Maison è sempre stata intimamente legata a quella del mondo dell'arte. Questo fascino, specifico di Christian Dior, alimenta la nostra immaginazione e ci incoraggia ogni giorno a condividere la nostra passione per la cultura. Questa serata di beneficenza ci sta particolarmente a cuore e aiutare i rifugiati ucraini in Italia ci sembra essenziale in questo momento. Ancora una volta esprimiamo il sincero rapporto di amicizia che unisce Dior e Venetian Heritage, un partner eccezionale, impegnato ed emblematico”, aggiunge Pietro Beccari.
Nel 2019 Dior tenne un meraviglioso ballo nella Sala Tiepolo di Palazzo Labia, sul modello di una serata svoltasi nel 1951 nello stesso palazzo, organizzata da Charles de Beistegui e intitolata “Il ballo del secolo”.
“Quest'anno i fondi raccolti durante la cena di gala Dior andranno alla ristrutturazione della Galleria Giorgio Franchetti del Museo Ca' d'Oro, che appartiene al Ministero della Cultura italiano. Questo progetto unico celebra la bellezza in tutte le sue forme”, afferma Toto Bergamo Rossi, direttore della fondazione Venetian Heritage.
Nella stessa logica, Dior ha chiesto al videografo veneziano Fabrizio Plessi, 82 anni, di reinterpretare la sua borsa “Lady Dior”. Plessi vi ha aggiunto una placcatura in foglia d'oro della fonderia Orsoni Venezia 1888. La borsa “Lady Dior” di Fabrizio Plessi sarà presentata nel flagship Dior di Venezia.
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