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Ansa
Pubblicato il
28 gen 2010
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Dior caccia alla volpe con cavallerizza chic

Di
Ansa
Pubblicato il
28 gen 2010

Christian Dior, John Galliano
Dior Couture P/E 2010
Foto : Francois Guillot/AFP

PARIGI - Caccia alla volpe, con tanto di giacchino corto, magari anche rosso, con revers di velluto nero e ampia gonna per cavalcare all'amazzone: John Galliano, per Christian Dior, non ha paura del passato e con la sua haute couture il 25 gennaio ha messo in scena, nei saloni della prestigiosa maison di avenue Montaigne 30, una cavallerizza superba che prende la vita come fosse sempre un palcoscenico.

Allestimento sfarzoso con profluvio di rose e di sete drappeggiate, per ricordare l'atmosfera degli atelier di un tempo. Ma il pubblico ricordava soprattutto i tempi in cui, fino a pochi anni fa, il gruppo Lvmh spendeva cifre da capogiro per fare allestire, al suo prodigioso stilista John Galliano, sfilate-spettacolo indimenticabili, come quella all'Orangerie di Versailles - tanto per citarne una - con la passerella lunga come mai si era visto prima.

Comunque, dato che tutto si deve ridimensionare, evviva le sfilate nelle maison, che sono un bel risparmio anche se, per contenere tutti gli ospiti, bisogna farne due e finire - come è successo a Dior, appunto - col pestare i piedi ad Armani che ha dovuto spostare la sua sfilata in 'notturna'.

In ogni caso, l'amazzone firmata Dior ricorda - spiega Galliano - il look di quel Charles James cui lo stesso Monsieur Christian Dior si ispirò per il suo 'new look' fatto di gonne al polpaccio e giacchine Bar (che si chiamano così proprio perché le ricche signore allora cominciavano ad andare al bar, anche se era quello chiccosissimo dell'Hotel Plaza Atheneé).

E ancora una volta - non è la prima - l'icona di Galliano è quella stravagante, elegante, terribilmente ricca, famosa e bellissima americana Millicent Rogers, vestita appunto da James. Tutto questo per mostrare redingote e giacche 'Bar' nella versione più ricca e preziosa di volute e cannoni in vita, accoppiate con gonne rigonfie, plissettate e arricciate all'inverosimile, il tutto ricamato oltre ogni dire.

E per esibire una serie di abiti da sera, sempre sulla falsariga della grande gonna e del piccolo bustier, accostando materiali e colori in maniera davvero impareggiabile, senza paura di mettere insieme viola e ottanio, carta da zucchero e verde salvia, solo per fare due esempi arditi ma adatti alla coraggiosa cavallerizza, senza cavallo e rischio di cadute.

E' rovinata invece a terra una baronessa, nientemeno che la consorte del barone Guy Ullens de Schooten, arrivata con il suo giacchino Dior e la preziosa borsa in coccodrillo rosso coordinata con le scarpe, ma è inciampata sul gradino della passerella. Non si rialzava più, poi con grande educazione ha preso posto ricevendo scuse e cure: il pubblico scommetteva sull'arrivo, stasera, di un capo d'alta moda al suo indirizzo.

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