Diane von Furstenberg in cerca di un partner
Diane von Furstenberg ha deciso di aprire il suo capitale per trovare un partner che possa accompagnarla in una nuova fase di sviluppo. La stilista omonima, che ha fondato nel 1972 il suo marchio di prêt-à-porter femminile a New York, ha confermato le indiscrezioni, che già circolavano negli ultimi tempi.
"Non sto cercando di vendere la mia attività, ma è venuto il momento di dare alla società il management che merita. Ho deciso che probabilmente cederemo una quota del capitale”, ha dichiarato al “WWD”. Un portavoce della casa di moda ci ha confermato questa decisione, precisandoci pure che: “Il marchio si trova nella fase iniziale delle discussioni e che fino a questo momento nessun accordo è stato raggiunto”. Inoltre, non è stata fissata alcuna data di scadenza temporale.
Diane von Fürstenberg si è rivolta alla banca d’affari Michel Dyens & Co., con sede a New York e a Parigi, per condurre le trattative. La stilista-imprenditrice si era già rivolta a questa banca specializzata in fusioni e acquisizioni nel 1983, quando aveva venduto il proprio marchio di cosmetici al britannico Beecham Group Ltd.
Come ricorda il portavoce del brand, “Diane Von Furstenberg non ha un CEO da più di un anno e bisogna coinvolgere un leader appropriato per accompagnare la griffe in una nuova fase che ne consolidi l’heritage”.
Il marchio statunitense è privo di un Chief Executive Officer dal novembre del 2016, dopo che Paolo Riva ha lasciato l’azienda appena un anno e mezzo dopo essere stato nominato in quell’incarico. Sotto la guida di Riva era stato assunto nel maggio 2016 come direttore creativo lo stilista scozzese Jonathan Saunders.
All’inizio di quest’anno, Marc Menesguen è stato nominato copresidente al fianco della fondatrice, che oggi ha 70 anni. La Von Furstenberg ha anche annunciato di aver richiamato all’interno del Consiglio d’Amministrazione Paula Sutter, che era entrata in azienda come presidente e dirigente nel 1999 operandovi un riposizionamento commerciale e sviluppando la fama internazionale di DVF come “marchio lifestyle di lusso”, prima di lasciare la società a fine 2013.
In questi ultimi anni, il brand, che ha dovuto affrontare la crisi dei mercati, ha proceduto a una profonda ristrutturazione, che l’ha portato a ridurre del 40% le referenze della sua linea di prêt-à-porter allo scopo di guadagnare efficacia e chiarezza di comprensione della sua offerta. Allo stesso modo, ha razionalizzato le reti di vendita al dettaglio e all’ingrosso, selezionando maggiormente i suoi rivenditori, nell’intento di avvicinarsi ai consumatori.
“Come tutti sanno, la vendita al dettaglio è difficile per tutti i marchi in questo momento. Per quanto riguarda i negozi fisici, alcuni contratti di locazione non sono stati rinnovati, e in realtà abbiamo deliberatamente razionalizzato la nostra distribuzione. La nostra attività di vendita diretta online è estremamente sana”, precisa ancora l’azienda a FashionNetwork.com.
Il marchio è attualmente venduto in 140 negozi nel mondo, una ventina dei quali negli Stati Uniti.
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