Pubblicato il
12 giu 2011
12 giu 2011
Denim: una campagna pirata contro la sabbiatura
Pubblicato il
12 giu 2011
12 giu 2011
Il collettivo britannico Labour Behind the Label si è dedicato per una settimana ad una campagna assai curiosa. Per agire nella loro lotta per fermare la sabbiatura nell'industria del denim, i suoi militanti hanno nascosto dei messaggi nelle tasche posteriori dei jeans di numerosi importanti brand.
![]() Il website del collettivo |
“Il vostro jeans causa delle malattie mortali dei polmoni?” chiedono le etichette. Messaggi corredati dalla frase «La sabbiatura uccide», simile a quegli avvertimenti che compaiono sui pacchetti di sigarette, e completati dall'indirizzo del sito Internet dell'associazione, dove gli internauti sono invitati ad interrogare i loro brand sull'uso della sabbiatura, tanto via mail quanto attraverso le reti sociali.
Labour Behind the Label rende nota anche la posizione dei brand sulla sabbiatura. Tra i peggiori figurano Dolce & Gabbana, Armani e Asda George, che rifiuterebbero di comunicare le loro posizioni sull'argomento. Gucci al contrario è accolto con favore, sia per aver bandito la pratica che per aver iscritto quest'evoluzione nella sua politica globale di produzione. I marchi Benetton, Burberry, C&A, H&M, Levi’s, New Look, Pepe Jeans e Matalan sono anch'essi elogiati per la posizione che hanno preso contro la sabbiatura, benché l'associazione resti in stato di allerta rispetto alla sua reale applicazione finale.
Interdetta all'interno dell’U.E. dall'aprile 2009, la pratica della sabbiatura consiste nel proiettare delle particelle di sabbia sui vestiti per dargli un aspetto “patinato”. C'è un problema però: queste particelle causano ai lavoratori la silicosi, una malattia cronica, incurabile e talvolta mortale, del polmone.
Matthieu Guinebault (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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