AFP
Gianluca Bolelli
16 mar 2021
Decathlon accusa una contrazione del 6% delle vendite globali nel 2020
AFP
Gianluca Bolelli
16 mar 2021
Il gruppo che produce e distribuisce articoli sportivi Decathlon, appartenente all'associazione familiare Mulliez (Auchan, Boulanger, Leroy Merlin), ha annunciato di aver ottenuto nel 2020 un calo di fatturato del 6% rispetto all’anno precedente, a 11,4 miliardi di euro.

A livello globale, l’insegna dal logo bianco-blu rende noto di aver registrato un utile netto di 550 milioni di euro, “pressoché in linea con l’anno precedente”. Decathlon imputa il calo di giro d’affari alla pandemia di Covid-19, che ha portato alla chiusura di molti suoi negozi per diversi mesi.
In Francia, suo mercato domestico, Decathlon ricorda i soli “9 mesi di attività dei negozi”, altro fatto che ha gravato notevolmente sulle vendite, che su scala nazionale sono state di 3,5 miliardi di euro, tasse escluse. “Nonostante i due lunghi periodi di chiusura dei nostri negozi, siamo riusciti a contenere il calo del fatturato al -9%”, ha dichiarato Arnaud Gauquelin, direttore generale Francia, in un podcast di lunedì scorso.
L'epidemia ha fatto salire la percentuale delle vendite realizzate online dall’8% del 2019 al 19% nel 2020 a livello mondiale. “Questa progressione si osserva in quasi tutti i Paesi in cui Decathlon opera, con la rilevante eccezione della Cina, dove la crescita delle vendite digitali è stata più modesta”, riferisce l’azienda in un comunicato. In Francia, le vendite online hanno pesato per il 15,6% sul fatturato complessivo.
Da notare che la Top 5 delle attività sportive “predilette” dai clienti di Decathlon nel 2020 vede primeggiare, in quest’ordine, escursionismo, fitness, pilates e yoga, trekking e infine ciclismo, a riflettere il bisogno di attività all'aria aperta delle persone una volta concluse le fasi di lockdown... E per l'attività sportiva a domicilio quando non esisteva un'alternativa. Al contrario, gli sport collettivi, gli sport al coperto e il nuoto hanno sofferto, secondo Arnaud Gaquelin.
Il gruppo fondato nel 1976 a Englos (dipartimento del Nord, nella regione dell'Alta Francia), vantava 97.000 collaboratori a fine dicembre 2020, 22.300 dei quali attivi in Francia (18.600 con contratti a tempo indeterminato, precisa la società). Nell’Esagono, Decathlon possiede 328 punti vendita.

Il colosso transalpino dello sport ha inoltre siglato un accordo di licenza pluriennale con la lega americana di basket NBA. Dal prossimo aprile, oltre 1.200 negozi Decathlon nel mondo (situati in Africa, Asia, Europa, Medio Oriente e America Latina) distribuiranno un’offerta di intimo, calzature e accessori griffati NBA tramite il marchio di proprietà Tarmak, che l’insegna francese ha dedicato alla pallacanestro.
Il gruppo francese ha anche reso noto il mese scorso che intende utilizzare energie rinnovabili al 100% entro il 2026 (dal 20% del 2016), producendo e acquistando queste risorse, anche dai suoi clienti privati. Decathlon ha impostato quattro anni fa diversi obiettivi: in particolare la riduzione della sua intensità di CO2 del 40% tra il 2016 e il 2026, ma anche che le sue emissioni di gas serra per prodotto venduto siano abbassate del 40% nel periodo. Una centrale elettrica solare dedicata solo a Decathlon sarà poi costruita nel sud della Francia dall’azienda specializzata Voltalia. Essa dovrebbe fornire al marchio che oggi ha sede a Villeneuve d’Ascq 26 gigawatt/ora all'anno di energia, circa il 15% del suo consumo annuale di elettricità nell'Esagono.
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