25 mar 2019
Davines apre una filiale a Hong Kong, e il fatturato sfiora i 150 milioni di euro (+18%)
25 mar 2019
Il gruppo parmense di cosmetici Davines ha finalmente inaugurato lo scorso 1° luglio il suo nuovo quartier generale ad impronta green progettato dall’architetto Matteo Thun. Al suo interno, centri di formazione, produzione e confezionamento, un ristorante bio con cibi a km. zero, il più grosso impianto geotermico dell’Emilia-Romagna e tanto verde. Manca solo l’ultimo tassello: l’inaugurazione dell’orto botanico, circondato da serre e giardini della biodiversità.
“Lo completeremo a metà del prossimo mese di aprile”, assicura a FashionNetwork.com Davide Manzoni, Direttore Generale di [ comfort zone ], marchio totalmente Made in Italy e attivo nel settore professionale dello skincare, delle Spa e dei centri benessere. “Non tutte le piante potevano essere innestate a terra in luglio. Il village comprenderà oltre 700 piante strategiche per la produzione dei nostri cosmetici. Il progetto prevede che i nostri ricercatori (una cinquantina) possano scendere direttamente nell’orto per prendere i fiori, le piante, le radici che gli servono e così preparare le prime formulazioni di base”.
Il village è aperto al pubblico e vi sono già stati organizzati alcuni importanti eventi. “Siamo quasi pronti anche con il nostro chilometro verde, parte del progetto di piantumazione lungo l’asse dell’autostrada a Parma di cui stiamo parlando da vari anni”, racconta Davide Manzoni. “Con il progetto pienamente realizzato, saranno 11 i chilometri di alberi che si potranno ammirare sull’asse autostradale. Le piante assorbiranno una maggiore quantità d’anidride carbonica, diminuendo lo smog in quella trafficatissima arteria viaria. Poter mostrare al mondo che in Italia c’è una strada che ha un un polmone verde di undici chilometri continuativi di fiori e piante sarà un grande motivo d’orgoglio”, tiene a sottolineare il DG.
A livello di prodotto, [ comfort zone ] ha rilanciato la linea anti-età “Skin Regimen”, che debuttò nel 2012, rinnovandone la formulazione e portandone le referenze da 13 a 22. Tra pochi mesi l’azienda lancerà una linea fatta di prodotti specifici per donne di età superiori ai 50 anni.
Fondato dalla famiglia Bollati, il Gruppo Davines SpA è nato più di 30 anni fa come laboratorio conto terzi e lo scorso anno è arrivato a fatturare 149 milioni di euro (erano 94 milioni nel 2015), salendo ancora in doppia cifra, di oltre il 18%, in un anno. Il brand Davines è ormai distribuito in circa 80 nazioni globali e genera il 70% del fatturato, [ comfort zone ] in 48 e produce il 30% circa dell’attività aziendale.
A dicembre il gruppo parmense ha aperto la sua sesta filiale: a Hong Kong, dove finora possedeva solo un ufficio. Le altre 5 filiali aziendali estere si trovano a New York (la prima, aperta nel 2003), alla quale hanno fatto seguito Parigi, Londra, Città del Messico e Deventer, cittadina olandese strategica, perché collocata fra Belgio e Germania. Tutta la produzione è orgogliosamente Made in Italy. “Non abbiamo delocalizzato nulla per una questione di valore e identità del territorio”, conferma Manzoni. Parte dell’iniziativa ‘B Corp’ da 4 anni, il gruppo certifica in modo estremamente preciso tutta la sua filiera per assicurare una produzione più attenta possibile all’ambiente. I suoi dipendenti sono diventati oltre 450.
Manzoni è anche giornalista e formatore in seminari di comunicazione, e l’anno scorso ha scritto il libro “PNL per l’estetista di successo. I segreti per eccellere nel business dell’estetica”, insieme al formatore ed esperto di linguistica e comunicazione Paolo Borzacchiello. Quest’anno il libro è stato tradotto in albanese, perché “verrà inserito come libro di testo nelle scuole di estetica in Albania. In maggio lo presenterò alla stampa locale con la presenza del Ministro dell’Istruzione albanese”, chiosa Davide Manzoni.
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