11 giu 2019
Daniele Fiesoli punta sui mercati esteri e spinge sulla Russia
11 giu 2019
Il marchio toscano di abbigliamento maschile di medio-alta gamma sta per festeggiare il ventennale, essendo nato nel 2000 a Signa (FI) come emanazione diretta del maglificio WoolGroup. Orgoglioso di essere al 100% realizzato in Italia (tanto che la dicitura Absolutely Made in Italy fa parte del marchio registrato), Daniele Fiesoli guarda maggiormente ai mercati esteri, dove realizza ormai oltre il 60% del proprio fatturato, in particolare potenziando la Russia e affidandosi alla Germania, primo sbocco internazionale.
Il brand divide le sue collezioni in due “anime”: la linea Armadio, quella “che dovrebbe sempre essere nell’armadio di un uomo”, dice a FashionNetwork.com lo stesso Daniele Fiesoli dal suo stand al Pitti Uomo 96, “un uomo dai 30 anni in su che è il nostro target principale. Una parte di mercato in cui si guarda molto a qualità, dettaglio e servizio, che è proprio quanto noi offriamo”.
Quindi c’è una parte moda, la Main Collection “che ogni anno fa un viaggio”, continua Fiesoli, “e quindi la sua filosofia è ciò che mettiamo in valigia quando partiamo, o ritorniamo, da un viaggio. Quest’anno il tema è l’oasi, perché in un mercato odierno che io vedo come un’attraversata del deserto, vogliamo metaforicamente offrire stimoli positivi, ristoro e riposo alla clientela”. Le collezioni constano anche in questa stagione di 150-180 capi.
“Stiamo lavorando per incrementare ancora la percentuale di giro d’affari generata fuori dall’Italia. L’idea è di arrivare almeno a un 70-75% di fatturato estero entro i prossimi due anni”, puntualizza il fondatore del marchio omonimo. “Nelle ultime due stagioni paradossalmente, il fatturato estero è cresciuto meno dell’Italia (ha fatto +5%), mentre l’Italia è salita del 10%”.
Daniele Fiesoli è diffuso in circa 700 multimarca worldwide, per una distribuzione che non è solo in Europa, ma anche in Corea del Sud, Giappone, USA, Canada. All’Italia seguono come mercati principali Germania (secondo con il 20%), Benelux, Scandinavia e Francia nell’ordine. L’azienda è entrata ufficialmente in Russia, dopo una piccola presenza iniziale, e spera di crescere notevolmente in quel mercato da ora grazie ad un accordo stretto con un distributore locale. Inoltre, Daniele Fiesoli possiede una ventina di corner nel mondo.
“Gli States sono un mercato molto particolare, che però in sostanza “sfioriamo” solamente, perché lo curiamo direttamente dalle fiere o dallo showroom di Milano”, precisa Fiesoli. “Quando decideremo di affrontarlo veramente dovremo cambiare atteggiamento”.
“Nei negozi medio-alti siamo molto competitivi riuscendo a dare al commerciante un buon margine, con un 2,8-3 di fattore di ricarico, che credo sia il coefficiente corretto per tenere in piedi un negozio nel mercato odierno”, rivela il fondatore. I prezzi di sell-out sulla linea estiva del marchio vanno dai 90 ai 200 euro.
Il fatturato aziendale è arrivato a 7 milioni di euro nel 2018, +10% in un anno. L’intento è crescere in doppia cifra anche nel 2019. Nato nel 1990 come maglificio che esercitava soprattutto un’attività di private label, il WoolGroup è arrivato ad eliminare quasi completamente questo business per dedicarsi al brand Daniele Fiesoli. Altre società che fanno parte del gruppo si occupano di distribuzione di altri marchi in Italia.
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