Daniele Calcaterra promuove una moda etica e senza tempo
Da sempre, Daniele Calcaterra s’interessa ai tessuti. Il creativo utilizza preferibilmente delle materie prime italiane oppure delle stoffe giapponesi, entrambe di grandissima qualità. Lo stilista milanese, noto per il suo stile elegante, minimale e senza tempo al 100% Made in Italy, ha lanciato di recente una nuova tipologia di pelliccia “etica”, interamente realizzata a partire da minuscoli pezzi d’organza e di seta, che brevetterà. E sta lavorando a un progetto di pellicce vintage.
Da alcune stagioni, Daniele Calcaterra immagazzina grazie a un partner londinese vecchi cappotti foderati di pelliccia che poi smembra per creare nuovi modelli esclusivi. Circa 15 persone lavorano al progetto. “Ho sperimentato molto, creando dei nuovi materiali. Non riesco a lavorare se non ho nelle mie mani il tessuto. Prima di disegnare, lo metto sul manichino e gli do forma”, racconta a Fashionnetwork.com.
Il designer lavora a stretto contatto con i tessitori, come sottolinea: “Dal 75 all’80% delle mie collezioni sono composte da tessuti in esclusiva per il mio brand. Per esempio, recentemente ho lavorato a un grande progetto di tessuti tecnici in seta rivolto alla couture con il Gruppocinque di Como”.
Nato nel 1973, Daniele Calcaterra ha cominciato il proprio percorso a 22 anni lavorando per diverse case di moda, tra le quali Piazza Sempione. Dal 2014, si è impegnato in una nuova avventura. Dopo aver ottenuto successo col suo primo marchio di prêt-à-porter per donna, Daniele Calcaterra, lanciato 13 anni fa, lo stilista si è lanciato in un nuovo progetto: la label Calcaterra.
"Il mio primo marchio ha funzionato bene, arrivando a una quarantina di rivenditori. Ma quando è passato in licenza, ha avuto una svolta con una distribuzione più ampia sul segmento contemporary. Quindi ho deciso di chiuderlo per concentrarmi nuovamente sul prodotto e lanciare Calcaterra con una confezione tutta mia. L’idea era di posizionare questa nuova linea su un segmento più alto, maggiormente focalizzato sui capispalla”, spiega il designer, che da sei anni è anche il direttore creativo di un altro marchio femminile italiano (di cui non vuole rivelare il nome, ndr.).
Calcaterra è di proprietà della società Auge, che Daniele Calcaterra ha fondato col socio Diego Corbellini, che ne è il CEO. L’azienda ha una ventina di dipendenti e la sede a Brescia. Non lontano, a Salò, nel 2017 hanno inaugurato il primo negozio, la cui superficie è in seguito raddoppiata fino a raggiungere i 300 metri quadrati e sei ambienti. Oltre alla collezione donna, la griffe vi propone una piccola capsule dedicata all’uomo.
“Con Calcaterra, abbiamo venduto 650 pezzi in un anno! Il marchio è molto indossabile, grazie a un’ampia gamma di taglie e capi utilizzabili di giorno come di sera, e offre un buonissimo rapporto qualità/prezzo. Le giacche costano dagli 800 ai 1.000 euro, i cappotti circa 2.300 euro, gonne e pantaloni sono vendute tra i 300 e i 700 euro”, riassume lo stilista.
L’etichetta sfila a Milano da febbraio 2017, dove è distribuita da Milk Showroom. Attualmente vanta 20 clienti, e il suo primo mercato è la Corea del Sud, seguita dall’Europa e dal Giappone, dove è distribuita da Alco Group.
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