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10 gen 2023
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Da Pitti Uomo un appello per le politiche industriali

Di
Ansa
Pubblicato il
10 gen 2023

Un appello al governo perché non si dimentichi delle politiche industriali per il settore e una stoccata alle aziende che hanno abbandonato Pitti Uomo. Antonella Mansi e Claudio Marenzi, rispettivamente presidente del Centro di Firenze per la moda italiana e presidente di Pitti Immagine, hanno dato il via all'edizione 103 di Pitti Uomo, in programma fino al 13 gennaio alla Fortezza da Basso di Firenze, con la consueta conferenza inaugurale. Vi ha partecipato anche il sottosegretario agli Affari esteri Giorgio Silli il quale ha focalizzato l'attenzione sui temi caldi per il Made in Italy.

La cerimonia inaugurale di Pitti Uomo 103


"Siamo arrivati da un 2022 anche brillante che però ha luci e ombre. Ora ci aspetta un 2023 articolato”, ha detto Mansi. “Non ci dimentichiamo delle politiche industriali, la parola d'ordine è cambiamento". Un primo segno, forse, è anche la presenza in prima fila del presidente di Camera Moda, Carlo Capasa, con cui Pitti ha iniziato da diverse stagioni a dialogare.

"Questo governo”, ha rassicurato Silli, “crede che solo rialimentando l'export e valorizzando il Made in Italy si possa dare una iniezione di fiducia alla classe imprenditoriale e guardare al futuro". Ha poi precisato che "stiamo decidendo, Tajani in primis con il presidente Meloni, di destinare la maggiore attenzione possibile al Made in Italy", tenendo conto che "vi sono indirizzi politico-programmatici che danno più attenzione a un settore che all'altro''.

"La sola presenza nostra dimostra quanto il governo ci creda”, ha sottolineato. “Non amiamo gli incentivi a pioggia, noi siamo per l'imprenditore, perché è l'imprenditore che fa la ricchezza economica del paese, che crea lavoro, che ha una visione futura".

E diversi sono gli imprenditori del settore di cui in fiera si nota l'assenza. Così il presidente di Pitti, Marenzi, ha voluto sottolineare quanto abbiano pesato le defezioni. "Sono stati anni molto difficili, siamo stati l'unica fiera a ripartire, e siamo a 789 espositori, ben lontani dal 1.200 pre-covid", ha detto, ricordando che "ci sono state anche delle defezioni, c'è il pensiero che le fiere servono meno, invece è ora che le fiere servono, soprattutto per le piccole aziende". Marenzi ha spiegato come lui stesso anni fa abbia beneficiato del salone per il rilancio del suo brand: "Cari colleghi che avete rinunciato, attenzione, fate solo il vostro male".

In effetti i marchi al salone, in mostra con le collezioni autunno - inverno 2023/24, cercano di agganciarsi al trend positivo dell'ultimo anno. "Sicuramente i numeri del 2022 per il sistema moda Italia sono positivi, con oltre 100 miliardi di fatturato complessivo”, ha ricordato Sergio Tamborini, presidente di Sistema Moda Italia. “L'export è cresciuto quasi tutto in doppia cifra. Rimane un problema su Russia e Cina, ma ci sono incrementi del 20%, del 30% verso mercati come Francia e Germania".

E sempre in un'ottica di internazionalizzazione Pitti Immagine con il Consolato americano premierà giovedi mattina Bruce Pask, fashion director del comparto uomo da Bergdorf Goodman e Neiman Marcus, per la diplomazia culturale.

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