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Adnkronos
Pubblicato il
14 nov 2012
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Da designer a comunicatrici: nel Mediterraneo l'azienda 'rosa'

Di
Adnkronos
Pubblicato il
14 nov 2012

Designer di gioielli e comunicatrici, ma anche esperte nel settore del tessile ed ex-antropologhe. Sono solo alcune delle storie delle imprenditrici che in questi giorni stanno prendendo parte a 'Forum +, Donne d'impresa del Mediterraneo'. Il turismo come energia di scambio culturale, sociale ed economico'. Tre giorni di incontri tra donne d'impresa italiane e del Mediterraneo meridionale, all'insegna del business, dell'innovazione e dello sviluppo sostenibile, promosso dalla Confcommercio Imprese per l'Italia, dalla Camera di commercio di Catania e da quella di Torino.

Joumana Rizk. Foto: Adnkronos

Un evento che vede nella veste di protagoniste donne come Shahira Fawzy, egiziana, designer di gioielli, ex antropologa dalla incredibile storia. Shahira dal 2006 si dedica a tempo pieno al design di gioielli artigianali di gran valore che oramai vengono acquistati dalle famiglie reali di tutto il mondo islamico (tra le sue clienti anche Farah Diba). Ma le sue creazioni sono frutto di un'incredibile esperienza di gioventù che ha consegnato Shahira alla storia.

Da giovanissima antropologa, a 19 anni, e per un puro caso, Shahira scopre negli anni Settanta una tribù del deserto del Sud-Est di persone seminude e non parlanti arabo, sconosciuta al governo egiziano. Erano i Bishari, beduini che vivevano in una sorta di 'distorsione temporale' che li aveva allontanati dalla realtà e dunque dalla modernità. Dopo per Shahira il ritorno a casa, il lavoro da antropologa e la missione di attivista, i tanti prestigiosi ingaggi come quello dell'Unicef. Nel 2006, la decisione di trasformare l'hobby dei gioielli che nel frattempo era cresciuto, in un'attività vera e prova. Da li inizia la seconda vita di Shahira. Oggi i suoi gioielli vengono esposti a Doha, ma presto anche a Parigi e Milano.

Altra storia è quella della libanese Youmana Risk, 40 anni, capace di creare un'agenzia di comunicazione, media, organizzazione eventi, public relations e legare il proprio lavoro alla missione di rilanciare il proprio Paese. Youmana sostiene che nel suo Stato lavorare con i media è un impegno di grande crescita sociale ma anche economica (in questo settore il lavoro non manca, assicura). L'agenzia è composta da due persone fisse (due donne) e un team di collaboratori esterni che lavorano sui singoli progetti, a seconda delle loro competenze.

Diversa la vicenda dell'egiziana Elvira Guindi, proveniente da una famiglia di imprenditori, e la cui strada, un po' per mentalità, un po' per naturale inclinazione, non poteva che approdare al fare impresa. Elvira inizia con il commercio di macchine da caffè in alberghi e ristoranti. Poi un giorno, nel 2008, quasi per caso e comunque non per lavoro arriva a Luxor, città che la colpisce sopratutto da un punto di vista umano e sociale; tutti gli abitanti di questo piccolo centro lavoravano nel settore tessile.

Elvira decide di avviare un progetto, di dare una mano a queste persone, di far in modo che le abilità tramandate da generazione in generazione, fin dai tempi dei faraoni, diventassero davvero un lavoro redditizio e che potessero portare sviluppo e benessere al territorio. Inizia così un percorso che prevede una vera e propria formazione professionale degli abitanti di Luxor, che riguarda sia gli aspetti più specifici di un miglioramento della qualità del prodotto, sia aspetti più amministrativi, fondamentali per poter lavorare e fare business. Il progetto è andato avanti, tanto che, già nel 2010, il villaggio ha iniziato ad esportare piccole quantità di merce in USA, in Gran Bretagna e anche in Italia.

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