10 mar 2020
Da Armani a Kiko, la moda chiude per coronavirus
10 mar 2020
Serrata generale per la moda al tempo del coronavirus. Per ridurre al minimo le occasioni di contagio, molti marchi hanno annunciato l’interruzione delle proprie attività commerciali in Italia, mettendo in conto importanti ripercussioni economiche. La lista si allunga di ora in ora, e le misure adottate variano in base alle aziende e alle aree geografiche.

Il gruppo Giorgio Armani ha comunicato la chiusura temporanea dei propri negozi, ristoranti e dell’Hotel di Milano. La decisione è “in continuità con le misure preventive finora adottate per non esporre ad alcun rischio la salute di dipendenti e clienti”, si legge nella nota della casa milanese.
Stop anche per Geox, che sospende l’attività dei suoi 150 Dos fino al 15 marzo. Più drastico il marchio di beauty Kiko che mette in ‘quarantena’ fino al 3 aprile l’intero network retail di 340 punti vendita.
“Siamo fiduciosi che potremo tutti tornare presto ad essere più forti di prima. Ma per farlo, adesso è doveroso fermarci. Ringraziamo i medici e il personale sanitario che in questi giorni sono instancabilmente in prima linea”, commenta Cristina Scocchia, AD di Kiko.
Dal 10 marzo saracinesche abbassate in tutta Italia per gli store del Gruppo Capri, proprietario dei marchi Alcott e Gutteridge. “La decisione è necessaria per il benessere dei nostri collaboratori e clienti”, afferma Nunzio Colella, patron dell'azienda napoletana di fast fashion, “e ritengo sia opportuno fare la nostra parte per tutelare la collettività, in un momento così tragico e complesso per il nostro Paese”.
Restano a casa anche i dipendenti del brand di abbigliamento Zuiki della Ennepi SpA e quelli di Thun. Dal 9 marzo, nel triangolo lombardo-veneto-romagnolo (il più colpito dal virus), sono fermi anche gli store del gruppo Calzedonia (Intimissimi, Tezenis, Falconeri, Signorvino e Atelier Emé) che dall'11 marzo ha esteso la misura a tutta la rete di vendita italiana fino al 3 aprile.
Dopo il decreto del governo Conte del 9 marzo, molte attività commerciali, tra cui Rinascente, hanno ridotto gli orari di apertura, dal lunedì e venerdì, mentre nel weekend tengono le porte serrate. La settimana prima, nel quadrilatero della moda di Milano, si erano già fermati Gucci, Louis Vuitton e Fendi.
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