20 apr 2020
Cucinelli salta Pitti, no a licenziamenti ma meno ferie estive
20 apr 2020
Nessuno rimarrà a casa, ma serve un sacrificio collettivo per superare la crisi. Dopo Gucci, anche Brunello Cucinelli torna in pista dopo un mese di lockdown, annunciando che nessun dipendente dell’azienda sarà licenziato, a fronte di un aumento delle ore lavorative giornaliere e della riduzione delle ferie estive.
La griffe ha riaperto le attività di prototipia e stile nella sede di Solomeo, nel cuore dell’Umbria, con un quarto della forza lavoro e in Cina, dove conta 200 dipendenti, per preparare i campionari per l’estate 2021.
Secondo l’imprenditore e fondatore della casa di moda Brunello Cucinelli, intervistato dal quotidiano La Stampa, per tornare a pieno regime e recuperare il tempo perso si dovrà lavorare mezz’ora in più al giorno e lavorare in agosto, tranne una settimana.
Brunello Cucinelli stima che all’Italia serviranno almeno due anni per rialzarsi dalla crisi innescata dal coronavirus. L’azienda è stata apripista nella sua Regione chiudendo i battenti subito dopo le prime avvisaglie del virus in Lombardia, ma ora è già al lavoro per progettare la ripartenza.
I prossimi passi della griffe non includono la partecipazione alla fiera Pitti Uomo, slittata dal 2 al 4 settembre a causa dell’emergenza sanitaria. Il nuovo posizionamento del salone fiorentino non convince il re del cashmere, che auspica un nuovo equilibrio per l’industria della moda.
Dopo la critica di Giorgio Armani sugli attuali ritmi del mondo del Lusso, che si sta progressivamente appiattendo sul modello di business del fast fashion, anche Brunello Cucinelli ha espresso il suo disappunto per alcune esagerazioni del settore, come la presenza nei negozi di cappotti già dalla fine di giugno.
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