Reuters
30 ott 2012
Crisi, Ipsos/Acri: almeno tre anni ancora, ma più fiducia
Reuters
30 ott 2012
Ancora almeno tre anni di crisi, ma in un'Italia migliore. Due italiani su tre ritengono che la crisi che attanaglia il Paese sia assai grave e che durerà almeno altri tre anni, ma guardano con maggiore ottimismo al futuro rispetto allo scorso anno.

E' la fotografia dell'indagine Ipsos per l'Acri, presentata a Roma alla vigilia della 88esima Giornata Mondiale del risparmio, a cui partecipano il governatore di Bankitalia Ignazio Visco e il ministro dell'Economia Vittorio Grilli.
Nonostante la ritrovata fiducia nel Paese - la sfiducia nell'Italia è calata di 30 punti percentuali rispetto al 2011 - continua a calare la quota di italiani che riesce, da un anno all'altro, a migliorare la propria situazione economica.
Parimenti cala costantemente da anni la fiducia nell'euro e nell'Europa: ancora il 59% crede nell'Unione europea, ma in calo di 10 punti dal 2009, mentre il 69% si dichiara insoddisfatto della moneta unica.
Gli italiani continuano a risparmiare, ma con sempre maggiore fatica, e destinano alla liquidità - due intervistati su tre - una elevata preferenza con il mattone al 35% dal 43% del 2011.
"Sembrano dati che smentiscono che ci sia rassegnazione, fatalismo. Purtroppo si registra una ulteriore contrazione della capacità di risparmio, evidentemente per la crisi e per la disoccupazione, non solo quella giovanile", ha commentato in conferenza stampa il presidente Acri Giuseppe Guzzetti.
"Nonostante la crisi il 28% riesce ancora a risparmiare, ma il 40% consuma tutto quello che produce e un 31% addirittura consuma una parte del risparmio accumulato negli anni positivi", ha aggiunto.
Il risparmio è visto come una azione necessaria per cautelarsi dai rischi futuri più che per cogliere opportunità, come invece era negli anni passati.
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