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13 ott 2009
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Creatività: in Italia 3 mln gli addetti

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Ansa
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13 ott 2009



ROMA, 13 OTT - In Italia i settori della creatività raggruppano quasi 3 milioni di addetti (2.870,90), pari l'11,87% dell'occupazione totale e equivalgono al 9,33% del Valore aggiunto sul Prodotto interno lordo.

Numeri che ci vedono in testa in Europa, ma che necessitano un intervento nelle politiche di gestione. Lo sottolinea aprendo a Roma la seconda giornata del XXIII Festival Internazionale di Cinema e Televisione Stefano Rolando, segretario generale della Fondazione Iulm di Milano e coautore del Libro bianco sulla creatività, che chiama in causa il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi: "le 45 proposte con le quali si chiudeva il libro bianco sulla creatività sono sul suo tavolo da più di un anno, che fine hanno fatto?".

Il Libro, opera della commissione presieduta da Walter Sant'Agata che l'allora ministro Rutelli insediò al ministero dei beni culturali, individuava un modello italiano di creatività con 12 settori, ovvero: moda, design, industria del gusto (in Europa sottolinea il professore siamo stati i primi) cinema, software, editoria, pubblicità e comunicazione, televisione e radio, patrimonio culturale, architettura, musica e spettacolo, arte contemporanea.

Tra questi (i dati sono del 2006) la moda fa la parte del leone, con 1 milione 112 mila addetti e un valore aggiunto su pil pari a 3,04%. Ma settori trainanti sono anche design industriale e artigianato (520 mila addetti; valore aggiunto su pil 1,57%) nonché computer e software (282.700 addetti; valore aggiunto su pil 1,17%). La creatività è un problema "multisettoriale e multi istituzionale" , spiega Rolando, per questo non è facile organizzare una cabina di regia.

Il libro bianco doveva servire anche a questo. Obiettivo, dice Rolando, era tra l'altro riformare il ministero dei beni culturali trasformandolo in ministero della cultura e aggiungendo alla gestione del patrimonio la gestione della cultura. Discorso che andrebbe ripreso, secondo Rolando, anche a livello europeo, cogliendo l'occasione del 2009 anno europeo creatività.

In programma, fa notare, ci sono "80 eventi europei e 125 eventi nazionali nell'ambito dei paesi membri. Ma é programmata anche una sintesi di ciò che va emergendo in Ue per riorientare le politiche pubbliche e le strategie competitive? ".

In Italia è stato costituito un tavolo interministeriale e interistituzionale, puntato però al coordinamento degli eventi. Bisogna invece pensare anche alle politiche. L'Europa, dice Rolando, "non può dormire sugli allori, nella geopolitica della creatività servono standard, parametri, letture condivise e politiche".

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