Courrèges si rilancia nei profumi e rivisita i suoi codici con Nicolas Di Felice
Mercoledì 29 settembre si poteva quasi credere che si stesse svolgendo un festival nel cuore del Bois de Vincennes a Parigi. Tra alcuni corridori e ciclisti mattinieri accompagnati dai tradizionali passanti che portavano fuori i cani, il polmone verde della zona est di Parigi ha accolto il selezionato gruppo di ospiti di Nicolas Di Felice, arrivato da strade sterrate ancora umide sulle quali apparivano le impronte dei ferri dei cavalli del vicino ippodromo. Un pellegrinaggio nel cuore del bosco che ricordava l'arrivo degli spettatori ai concerti che animavano questo immenso parco, dove un tempo si svolgevano i festival musicali estivi e venivano ospitate tante feste gratuite.
Il designer ci invita nei suoi ricordi di feste e momenti condivisi. Con un voluto cenno agli ingressi ai festival di musica, equipaggia i suoi spettatori di inviti sotto forma di braccialetti metallici. Su una spianata erbosa, un immenso quadrilatero delimitato in modo ben evidente con vernice bianca anticipa già l'estetica raffinata e minimalista della sfilata. Una messa in scena monumentale e festosa, in linea con la sua prima sfilata alle redini della casa francese, avvenuta lo scorso marzo presso La Station ad Aubervilliers, nella periferia nord della capitale francese.
Clemente, il tempo è improvvisamente migliorato nonostante le previsioni di pioggia. Sotto un cielo azzurro illuminato da radiosi raggi di sole, le composizioni di Erwan Sene, musicista e amico dello stilista di Courrèges, hanno aperto la sfilata intitolata “Both of us knowing”. Per ogni evenienza, il marchio aveva comunque previsto dei poncho bianchi impermeabili con logo sul retro per gli invitati, che probabilmente li sfoggeranno per la prima volta nella prossima stagione dei festival. Tra gli spettatori, si osservavano Agathe Rousselle, l'attrice principale di “Titane”, film premiato all’ultimo festival di Cannes, ma anche lo stilista Ludovic de Saint Sernin o gli imprenditori François Pinault e suo figlio François-Henri Pinault, CEO del gruppo Kering. In effetti, la maison appartiene dal 2017 ad Artemis, veicolo di investimento di questa famiglia francese multimilionaria.
Dimostrando il suo acuto senso della percezione, Nicolas Di Felice (direttore artistico dello storico marchio transalpino da settembre 2020, ndr.) punta su un'apertura della sfilata che non lascia nulla al caso, con una reinterpretazione contemporanea dell'heritage e del vocabolario di Courrèges. Tre mantelle eleganti e geometriche si ispirano rispettivamente a un design arrotondato del 1968, una forma triangolare del 1969 e una silhouette quadrata del 1995. Rivendicando il valore del know-how dell’atelier di questo marchio fondato nel 1961 da André e Coqueline Courrèges, il designer osa proporzioni esagerate che coprono tutto il corpo.
Una logica di contrasti che si riflette anche nei look che abbinano parka e bomber ai classici cappotti della maison o alle sue eterne minigonne a trapezio, alcune delle quali proposte in versione pop con linee diagonali e doppie tasche. Altri, invece, optano per una rigorosa colorazione nera, ma sono arricchiti con ritagli traforati sui fianchi. Questa sensualità si manifesta anche nei pantaloni baggy a vita bassa o su abiti e top a triangolo che lasciano intravedere lo sterno. Il motivo “Loop”, basato sull'incrocio di tessuti, si ripete su minuscoli top, abiti, gonne e persino sulla borsa di stagione, ispirata alle spalline di un abito del 1976, acquistato dallo stesso Nicolas Di Felice alcuni anni fa.
Indossando capi in maglia a coste o materiale vinilico tradizionale della casa, le modelle con gli occhi sottolineati da linee spesse di eyeliner indossano cappellini abbinati ai loro look monocromatici od orecchini in formato XXL, oltre a stivaloni a mezza coscia che ricordano le serate in discoteca. Per chiudere la sfilata, lo stilista ha scelto tre abiti leggeri e asimmetrici, realizzati con un unico pezzo di tessuto semplice e avvolgente. Per quanto riguarda la palette cromatica, riferita al mondo della techno, essa unisce argento, giallo pallido e azzurro, e il rosa, il colore preferito di André Courrèges. Una giornata di omaggi alla storia della maison, caratterizzata anche dalle nuove fragranze che ha lanciato.
Il debutto dei profumi Courrèges rappresenta “un rinnovamento che avviene in simbiosi con la moda”, ha spiegato a tale proposito Matthieu Boissonnet, direttore generale delle fragranze Courrèges. Matthieu Boissonnet, ex LVMH, per il quale ha diretto in Francia Kenzo Parfums e Acqua Di Parma, sottolinea inoltre che avere moda e profumo concepiti all'interno della stessa unità è qualcosa di abbastanza raro nel mondo delle fragranze, solitamente affidate in gran parte ai licenziatari.
È stato proprio Nicolas Di Felice ad aver dato il via a questo progetto olfattivo, tanto da esser stato presente sin dalla creazione delle essenze fino a quella delle boccette. Così, a 50 anni dal lancio della sua prima fragranza, “Empreinte”, Courrèges svelerà cinque profumi il 18 ottobre, tra i quali la fragranza di punta è chiamata “Slogan”. Si tratta di una eau de parfum legnosa muschiata creata dal maestro profumiere Annick Menardo attorno alla quale sarà basata tutta la campagna di comunicazione.
Contemporaneamente verranno lanciati altri quattro profumi; due saranno creazioni completamente nuove, “Seconde Peau” e “C" (come Courrèges). Courrèges proporrà anche “La fille de l'air”, il suo bestseller lanciato nel 2015, in una versione riaggiornata (leggasi ai nuovi standard legislativi europei), e una versione completamente nuova di “Empreinte”, che in fondo avrà solo il nome in comune con la fragranza storica.
Per questi 5 profumi è stata disegnata una nuova boccetta, ispirata a quella ideata da André Courrèges nel 1970. L'iconico flaconcino è stato ridimensionato e rivisitato dallo stesso Nicolas Di Felice diventando opaco, lucido e liscio, con al centro le lettere AC, firma grafica del brand.
Courrèges ha voluto sottolineare anche l'aspetto eco-responsabile della bottiglietta prodotta interamente in Francia, la quale è realizzata al 90% in vetro riciclato ed è completamente riciclabile. È inoltre fornita di un tappo in legno di faggio del Giura, laccato e dotato di pompa svitabile per consentire il riciclaggio e l'eventuale ricarica della boccetta dopo un nuovo acquisto (costa 65 euro la versione da 30ml e 115 euro quella da 100ml).
Il brand proporrà questi nuovi profumi nelle sue boutique, ma anche nei grandi magazzini e nelle reti di profumerie selettive come Marionnaud.
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