Pubblicato il
6 apr 2011
6 apr 2011
Cotone: Euratex soddisfatto della rimozione delle restrizioni indiane
Pubblicato il
6 apr 2011
6 apr 2011
L’Unione dei professionisti europei del tessile saluta con apprezzamento la rimozione da parte dell'India delle restrizioni sulle esportazioni di fili e filati di cotone. Euratex spera che questa decisione attenuerà le speculazioni attuate sulla candida materia prima, percepite come una delle cause principali dell'impennata dei prezzi al consumo.
Foto: Aamir Qureshi/AFP |
«L'India ha preso una misura positiva togliendo le restrizioni sul cotone, e speriamo che in un prossimo futuro saranno tolte anche le restrizioni sulle esportazioni di fibra di cotone», ha fatto sapere Alberto Paccanelli, presidente di Euratex. «Così, potremo risolvere due dei maggiori problemi che attualmente incidono sulle negoziazioni commerciali nel nostro settore».
In dicembre, l’India aveva annunciato la limitazione delle esportazioni dei fili di cotone a 720.000 chili. Si trattava della misura più restrittiva decisa dal governo negli ultimi tre anni, nonostante l’India sia il secondo produttore ed esportatore mondiale di cotone. La misura aveva spinto Euratex a chiedere all’Unione Europea di rispondere con delle sanzioni, bilaterali o multilaterali, ai Paesi che limitavano le loro esportazioni.
Il protezionismo indiano è da molti mesi additato come un fattore aggravante l'aumento generale dei prezzi dell'abbigliamento. Causata da un cattivo raccolto nel 2009, dall'incremento dei costi di trasporto e da un mercato cinese dalla domanda più alta che mai, la crescita del prezzo del cotone ha avuto ben presto il risultato di trascinare con sé tutte le altre materie prime flessibili e morbide. Prossimamente la posizione dell'India sarà determinante. Con 3,46 milioni di tonnellate prodotte nel 2010 (di cui 2,56 milioni di tonnellate per la sua domanda interna), il Paese è in effetti il 2° produttore mondiale di cotone.
Di Matthieu Guinebault (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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