Gianluca Bolelli
18 mag 2016
Costume National chiede di aprire una procedura di concordato preventivo
Gianluca Bolelli
18 mag 2016
Costume National naviga in cattive acque. Il marchio di prêt-à-porter femminile e maschile, recentemente passato nelle mani del gruppo giapponese Sequedge, ha chiesto al tribunale di Milano di essere ammesso al concordato preventivo, procedura di salvaguardia che gli permette di mantenere la sua attività mentre contemporaneamente contratta con i creditori.
Il brand dovrebbe presentare a breve un piano di risanamento e rilancio, rivela una fonte vicina alla pratica, confermando le indiscrezioni pubblicate dalla stampa italiana.
Il marchio fondato nel 1986 dallo stilista Ennio Capasa e da suo fratello Carlo, che per molto tempo ha sfilato a Parigi, era in crisi da diverso tempo. Nel 2015, il suo fatturato è crollato a 6 milioni di euro, contro i 24 milioni dell'anno precedente, indicava il quotidiano economico “Il Sole 24 Ore” lo scorso marzo, quando i fratelli Capasa avevano annunciato la loro partenza dall'azienda.
I due fondatori di Costume National pensavano di riuscire a rilanciare con successo il loro marchio e anche di riscattare le loro quote. Invece hanno dovuto cedere la società al loro socio giapponese, il fondo Sequedge, che era entrato nel capitale di Costume National nel 2009 con una quota del 17%.
Secondo l'accordo concluso tra le due parti, Ennio e Carlo Capasa sono liberi “di perseguire nuove collaborazioni in un ampio contesto internazionale". I due hanno intenzione di lanciare una linea a nome Ennio Capasa a partire dal prossimo anno.
Nel frattempo, Sequedge ha affidato la gestione di Costume National a Stefano Frattini e ha chiuso i punti vendita di Roma, Milano e New York. Il marchio italo-nipponico non sfilerà dunque in questa stagione, né con l'Uomo in giugno, né con la Donna in settembre.
Dominique Muret (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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