Cos'hanno in comune le fashioniste di Parigi, Shanghai e Los Angeles?

In un periodo come questo di globalizzazione mondiale, quasi tutti i marchi devono sapersi destreggiare fra i gusti, le specificità e i codici culturali dei molteplici tipi di clienti ai quali si indirizzano. Lungi dal sostenere una moda piattamente uniforme, lo studio Martine Leherpeur Conseil (MLC) ha cercato di identificare, nell'ambito di una conferenza sull'ultimo salone Who's Next, i punti di convergenza e di divergenza fra tre aspiranti clienti ideali che vivono in altrettanti distanti punti del globo: Los Angeles, Shanghai e Parigi. Intervistando delle appassionate di moda dai 25 ai 35 anni, MLC descrive i look e i desideri delle ragazze "in".

Scelta dallo studio per la sua capacità di accogliere e alimentare rivoluzioni e reinvenzioni, Los Angeles, la fabbrica dei sogni, comprende le fashionistas più lontane di quanto si possa pensare dall'immagine che della città si è fatta il resto del mondo. La Losangelina alla moda è qualcosa di molto lontano dal cliché della bimbo, se si crede all'analisi compiuta da Jean-Philippe Evrard, dirigente di MLC, e non è neanche molto indiscreta. “C'è una lieve tendenza alla messa in scena, ma assolutamente non con uno stile ostentatorio”, spiega. “Il look stile 'people' è abbastanza diffuso, ma ha sempre un qualcosa di derivato dalle controculture hippy o new age per esempio, molto presenti a LA”. La figura descritta come "effortless glam" deve rendere decontratto lo chic, il tubino è indossato con gli stivali, i capi basici casual sono iperaccessoriati e lo short la fa da padrone. Tutte le gambe sono bene in vista nella città della cultura della spiaggia, dove il naturale deve essere splendente, con i capelli biondi e un trucco minimale.

Anche a Shanghai si propone il naturale nella bellezza, ma con rituali molto elaborati. La fashionista della capitale economica cinese è alla ricerca di perfezione ed eleganza, con le donne interpellate che respingono il glamour sfarzoso degli anni 2000. “Ad immagine della sua città, lei si trova al crocevia fra Oriente e Occidente”, afferma Laetitia Orlandi. “C'è allo stesso tempo la ricerca di una silhouette controllata e armoniosa e la voglia di aggiungervi un tocco di ottimismo e di libertà attraverso il mix & match”, spiega. L'eleganza si materializza soprattutto nell'importanza decisiva della scelta del capo che sta sopra (cappotto strutturato, perfecto o pelliccia), che caratterizza la figura. Come a Los Angeles, sono le gambe ad essere bene in vista e non il petto, e la borsa attribuisce il tocco chic finale, oltre a dover dare alla sua proprietaria uno status di donna di potere.

Se la donna di Shanghai è alla ricerca della perfezione, la parigina è invece alla ricerca di elementi dissonanti. Quest'ultima è colei che intellettualizza maggiormente il proprio look, secondo le interviste realizzate da MLC. Le icone sono le Françoise Giroud, le Simone de Beauvoir e, ai giorni nostri, le Vanessa Paradis o le Charlotte Gainsbourg. Il négligé chic, il trench-chignon spettinato, per esempio, sono la prova dell'attaccamento al patrimonio di grandi classici della moda ai quali si cerca comunque di aggiungere un tocco trasgressivo. Nascono allora capi incredibili, come il ritorno della scarpa da running ai piedi della fashion victim parigina, le vecchie borse sgualcite o il pullover con motivi "di cattivo gusto". Un effetto attaccato-staccato con cui si abbottona la camicia solo in alto, camicia che è la "nuova T-Shirt" nella capitale francese, secondo lo studio.

Qual è allora il nucleo comune che si può trovare in questi tre ambiziosi obiettivi stilistici? Alcuni capi sono apprezzati in modo unanime: il jeans slim, la ballerina, i tacchi a spillo, la borsa Celine, i low-boots, lo smalto o i pantaloncini short e la camicia, ma con interpretazioni differenti, più o meno cool o rigorose. Il raggiungimento di una "global fashion è comunque impedito dalle firme locali, dotate di una loro personalità", constata Jean-Philippe Evrard. Forse non è così facile, dunque, essere un marchio internazionale ... di personalità.

Anaïs Lerévérend (Versione italiana di Gianluca Bolelli)