×
1 285
Fashion Jobs
BOTTEGA VENETA LOGISTICA S.R.L.
Bottega Veneta Shoes Production Manager
Tempo Indeterminato · VIGONZA
ELISA GAITO SHOWROOM
Coordinamento e Sviluppo Mercato Italia
Tempo Indeterminato · MILANO
BURBERRY
Programme Manager, Corporate Responsibility
Tempo Indeterminato · MILANO
RANDSTAD ITALIA
Responsabile Lavorazioni Esterne-Calzature
Tempo Indeterminato · SAN MAURO PASCOLI
RANDSTAD ITALIA
Tecnico di Industrializzazione-Pelletteria
Tempo Indeterminato · SCANDICCI
DARKPARK SRL
Account Executive
Tempo Indeterminato · MILANO
CONFIDENZIALE
Consulente Commerciale
Tempo Indeterminato · CATANIA
WOOLRICH EUROPE SPA
e - Commerce Operations & Omnichannel Specialist
Tempo Indeterminato · BOLOGNA
GI GROUP SPA - DIVISIONE FASHION & LUXURY
Digital Store Planner
Tempo Indeterminato · REGGIO EMILIA
ANTONIA SRL
Fashion Buyer-Woman Collection
Tempo Indeterminato · MILANO
GRUPPO N
Responsabile Controllo Qualità
Tempo Indeterminato · SAVIANO
STELLA MCCARTNEY
Legal Counsel
Tempo Indeterminato · MILANO
GIORGIO ARMANI S.P.A.
Junior Credit Specialist e Controller
Tempo Indeterminato · MILANO
EASTPAK
Sales Representative (Eastpak - Jansport)
Tempo Indeterminato · MILANO
LA RINASCENTE SPA
Business Controller di Store
Tempo Indeterminato · MILANO
CARLA G.
Responsabile Pianificazione Della Produzione
Tempo Indeterminato · BOLOGNA
LA RINASCENTE SPA
Allievo/a Business Controller di Punto Vendita
Tempo Indeterminato · MILANO
LAVOROPIÙ DIVISIONE MODA
Addetto/a Tesoreria - Settore Fashion - Ozzano
Tempo Indeterminato · OZZANO DELL'EMILIA
IN STYLE GROUP
Wholesale Brand Specialist
Tempo Indeterminato · MILANO
DOLCE&GABBANA SRL
Logistic Coordinator
Tempo Indeterminato · MILANO
ANTONIA SRL
Event Manager
Tempo Indeterminato · MILANO
CONFIDENZIALE
E-Commerce & Digital Marketing Specialist
Tempo Indeterminato · ROMA
Pubblicato il
6 apr 2020
Tempo di lettura
2 minuti
Condividi
Scarica
Scaricare l'articolo
Stampa
Clicca qui per stampare
Dimensione del testo
aA+ aA-

Coronavirus: le proposte anti crisi delle aziende retail (non food)

Pubblicato il
6 apr 2020

Oltre 50 brand del comparto retail non food (tra cui OVS, Coin, Gruppo Calzedonia, Liu Jo, Twinset, Percassi, Rinascente, Pinko e molti altri), e quindi escluse dal decreto “Cura Italia”, hanno sottoscritto una lettera aperta al Presidente del Consiglio, al MISE e al MEF per proporre alcune misure volte a limitare i danni dell’emergenza in atto.
 

Le aziende del retail non food scrivono le loro proposte anti emergenza alle istituzioni - Calzedonia


“Non chiediamo soldi a pioggia. Chiediamo misure”, esordisce la lettera, sottolineando che “il solo settore retail non food rappresenta 110 miliardi di fatturato, un milione di lavoratori, quasi 5 miliardi di contributi versati ogni anno. Oltre 20 miliardi di IVA. Almeno 15 miliardi di affitti”.
 
Le aziende coinvolte evidenziano alle istituzioni che a differenza degli altri settori inclusi nel decreto, la loro principale voce di costo è incomprimibile in quanto rappresentata dai prodotti che realizzano e vendono, mentre sono venuti a mancare del tutto gli incassi. A causa di questo squilibrio finanziario, in assenza di misure immediate molte delle aziende del comparto saranno costrette in breve tempo a cessare definitivamente l’attività.

Tra le proposte contenute nella lettera, quindi, la prima è che tutte le aziende che realizzano la maggior parte del proprio giro d’affari attraverso negozi, ad eccezione dei settori non interessati dai provvedimenti di chiusura, debbano essere assimilate alle filiere in crisi, come definite dal decreto “Cura Italia”. Inoltre, gli obblighi di pagamento dovrebbero essere posticipati almeno fino a settembre e ci dovrà essere una revisione degli affitti anche dopo la riapertura.
 
Secondo le imprese che hanno sottoscritto la lettera, si dovrà attuare uno slittamento a settembre anche dei termini di pagamento dell’IVA e dei contributi, la cancellazione di IMU e TARI per il periodo di crisi e la riduzione delle aliquote IRES almeno sino a tutto il 2021. Infine, tra le proposte più urgenti anche la depenalizzazione dei reati tributari per dichiarazioni regolari ma mancati versamenti e l’immediata immissione di liquidità tramite le banche, per compensare la mancanza di capitale circolante.
 
Per quanto riguarda la ripresa, i firmatari della lettera auspicano sgravi contributivi pari al 50% sino al 2021, in modo da ridurre il più possibile il ricorso a licenziamenti; detrazioni fiscali maggiorate sugli investimenti e sulle spese di marketing; la facilitazione del credito al consumo e di soluzioni di pagamento differito, specie attraverso strumenti di pagamenti digitali e detrazioni d’imposta; infine, voucher a favore di persone fisiche per l’acquisto di beni e servizi dalle aziende operanti nei settori in crisi.

Copyright © 2023 FashionNetwork.com Tutti i diritti riservati.