Coronavirus: il British Fashion Council va in soccorso dei designer britannici più fragili
Il British Fashion Council (BFC), l'organismo rappresentativo della moda britannica, ha annunciato venerdì 27 marzo il lancio di un fondo di crisi per sostenere gli stilisti del Regno Unito e i loro brand durante la pandemia di Covid-19.

Attraverso la sua fondazione di beneficenza, la BFC Foundation, l'organizzazione mette a disposizione un milione di sterline (circa 1,11 milioni di euro), “la maggior parte del quale sarà utilizzata per supportare marchi di stilisti, mentre una parte sarà assegnata agli studenti per sostenere la futura generazione di talenti”.
Il BFC sta inoltre lanciando una campagna di raccolta fondi, ben consapevole che un milione di sterline non sarà sufficiente per arginare l'incombente crisi.
Questo nuovo fondo deriva dal raggruppamento delle sovvenzioni per il sostegno alla creazione solitamente distribuite dal BFC per premiare i giovani talenti o per accelerare la crescita delle aziende. Ovviamente, al momento queste iniziative non sono più all'ordine del giorno, soprattutto perché le sfilate di moda e i prossimi eventi dell’universo fashion sono stati cancellati in tutto il mondo.
Il BFC sottolinea che: “Se un milione di sterline rappresenta un buon inizio, le esigenze del settore superano di gran lunga tale importo. Abbiamo chiesto al governo di intervenire e chiediamo alle aziende e ai professionisti del settore di alimentare il Covid Crisis Fund effettuando donazioni, in modo che il maggior numero possibile di marchi possa beneficiare di questo sostegno”.
La campagna di raccolta fondi mira a riunire “contributi che saranno cruciali per la sopravvivenza di questi marchi creativi che ispirano l'intera industria globale. La crisi sta causando molte difficoltà alle imprese. Il BFC chiede sostegno per i giovani marchi attraverso sovvenzioni o prestiti a lungo termine a basso rischio, che aiuteranno a gestire le cancellazioni degli ordini e le possibili interruzioni nelle loro catene di approvvigionamento, al fine di evitare un effetto domino che farebbe crollare l'intero settore”.
Come diverse federazioni in Francia e Italia, anche il BFC richiede la sospensione del pagamento degli affitti per uffici e negozi per proteggere i posti di lavoro.
Caroline Rush, la direttrice del British Fashion Fund, sottolinea l'urgenza della situazione: “Oggi più che mai, ci impegniamo a supportare le aziende e gli individui che compongono il nostro settore. Con il Covid Crisis Fund della BFC Foundation e le donazioni già raccolte, speriamo di sostenere le aziende del Regno Unito che necessitano di sovvenzioni aggiuntive, al di là delle misure di rilancio del governo, per affrontare i loro problemi più urgenti”.
Le domande di sovvenzione saranno aperte entro sette giorni e proseguiranno fino al 10 aprile. Il supporto è rivolto a marchi di stilisti affermati, specializzati nel prêt-à-porter femminile e/o maschile, negli accessori, nella produzione di cappelli o nell’alta gioielleria — ne sono esclusi i marchi di abiti da sposa o di moda per bambini.
Le società candidate devono avere sede nel Regno Unito ed essere registrate presso la Companies House, l'equivalente britannico del registro delle imprese italiano. Il loro capitale deve essere in maggioranza di proprietà dello stilista/direttore creativo stesso, e non deve aver beneficiato di finanziamenti esterni in fondi propri “di importo significativo”. La sovvenzione richiesta deve essere collegata a un obiettivo definito, chiaramente legato alla sopravvivenza dell'impresa nel prossimo esercizio finanziario.
Il fondo è sostenuto dai partner del BFC: Arch & Hook, British Vogue, Browns, Burberry, Depop, GQ, JD.com, Label/Mix, Paul Smith, Rodial e Value Retail.
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