21 mar 2020
Coronavirus: anche Pellemoda e il consorzio Cuoio di Toscana si attivano
21 mar 2020
L’azienda empolese di pelletteria e abbigliamento Pellemoda, guidata dai CEO Azzurra e Giampaolo Morelli e il brand Hostage del loro socio Martino Mazzoni avviano la produzione di 100.000 mascherine protettive. Intanto, il Consorzio Cuoio Di Toscana, leader internazionale nella produzione di cuoio da suola, ha fatto sapre di aver deciso di continuare la sua attività. E per dare un contributo alla situazione emergenziale, donerà anch’esso numerose mascherine.
“A fine gennaio la situazione era già seria” ha spiegato Azzurra Morelli. “La Cina è rimasta l’unico produttore su grandi volumi e on line si trovano mascherine a dieci volte il prezzo di costo. Con il nostro team di ricerca e sviluppo abbiamo cercato di capire come potevamo mettere a disposizione le nostre competenze e il nostro spirito di innovazione per creare un prodotto tutto italiano, come da disposizioni delle autorità”.
“Con mio fratello Giampaolo e con Martino Mazzoni abbiamo compreso che in questo momento era meglio dedicarsi anche a realizzare un prodotto di estrema necessità per la popolazione e per gli addetti ai lavori sanitari”, continua Azzurra Morelli.
Gli imprenditori hanno deciso, a partire dal 23 marzo, di riconvertire una parte della loro produzione, proprio in funzione delle necessità legate al contagio da Coronavirus, per la realizzazione di mascherine protettive.
Nel frattempo sono arrivate anche le richieste da parte delle istituzioni, visto che Azzurra Morelli è vicepresidente di Confindustria Firenze: “Stiamo lavorando per produrre qualche decina di migliaia di mascherine, 50.000 richieste da terzi, altrettante le produrremo noi. In aggiunta, abbiamo anche già avviato una catena di produzione per i camici, altro dispositivo di cui c’è estrema esigenza”, rivela. “Molta di questa produzione la doneremo in beneficenza a enti e associazioni del territorio, come il Comune di Empoli, l’Ospedale S. Giuseppe e la Protezione Civile di Empoli solo per citarne alcuni, che sono sul fronte e rischiano la loro vita per aiutare tutti noi”.
Nel totale rispetto delle misure del Decreto "Cura Italia" per gestire l’emergenza Coronavirus, il Consorzio Cuoio Di Toscana fa sapere in un comunicato di continuare la produzione – per sostenere l’importante filiera del Made in Italy sui mercati internazionali e mantenere preziosi posti di lavoro. E nei prossimi giorni, come piccolo contributo per l’encomiabile sforzo di medici, infermieri e personale, donerà un importante quantitativo di mascherine ad alcune strutture ospedaliere di Asl Toscana Nord-Ovest.
Ricordiamo che Cuoio di Toscana è un cuoio da suola unico ottenuto con concia lenta al vegetale, un processo antico basato sull’utilizzo di tannini naturali ricavati dai legni di castagno, mimosa e quebracho. Il marchio nasce con l’obiettivo di farsi portavoce nel mondo del distretto conciario. Inoltre, il Consorzio Cuoio di Toscana è leader assoluto di settore, con il 98% del mercato italiano e l’80% di quello europeo. Le aziende che fanno parte del brand Cuoio di Toscana sono localizzate a Santa Croce sull’Arno (Bonistalli e Stefanelli S.p.A.) e a San Miniato, località Ponte a Egola (Gruppo Conciario CMC International S.p.A., Conceria GiElle-Emme S.p.A., Cuoificio Otello, Lamonti Cuoio S.p.A., Conceria 3S S.r.l. e Volpi Concerie S.r.l.).
“Continuare la nostra attività è una scelta difficile. Ma in gioco, c’è una filiera produttiva del Made in Italy che porta valore aggiunto alla bilancia commerciale del nostro Paese e assicura preziosi posti di lavoro”, dice Antonio Quirici, Presidente del Consorzio. “Per questo abbiamo deciso di non fermare l’attività finchè, nonostante la grande emergenza, ci siano le condizioni per continuare”.
“Come vicepresidente di Confindustria Firenze ci tengo a sottolineare”, chiude Azzurra Morelli”, che insieme a Camera di Commercio Firenze abbiamo unito le nostre forze per creare un network di aziende del territorio per far fronte a questa emergenza, e che la mia azienda si è resa disponibile a fare da capo progetto per coordinare e trasmettere il nostro know-how e guidare la produzione delle mascherine insieme ad altre realtà del settore”.
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