Marco Boglione, partito con le migliori intenzioni per il salvataggio della Corneliani, dopo avere completato la due diligence, non sembra interessato alla parte industriale della casa di moda di Mantova.

"Abbiamo finito la due diligence nei termini previsti. Ora confronteremo le conclusioni tecniche con il commissario e l'azienda. Mi auguro che entro la fine della settimana diano la loro risposta", si limita a dire l'imprenditore torinese, presidente di BasicNet, società che detiene i marchi Robe di Kappa, Superga e K-Way.

Proprio nel consiglio di Basicnet siede la moglie di Stefano Corneliani, Elisa Corghi, come consigliere indipendente. Boglione non ha per ora formalizzato un'offerta per Corneliani, ma questa potrebbe essere imminente.

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Secondo indiscrezioni della stampa locale sarebbe interessato solo alla parte commerciale - il marchio e alcuni negozi - e non a quella industriale come inizialmente sembrava. "Una proposta così è irricevibile perché non tutela l'occupazione che verrebbe azzerata con la chiusura dello stabilimento mantovano", commenta Gianni Ardemagni, segretario generale della Femca Cisl asse del Po, che comprende i territori di Cremona e Mantova.

A rischio ci sono quasi 500 posti di lavoro, più l'indotto e, per questo, i sindacati avevano riposto molte speranze in un piano di salvataggio di Boglione. Il cda della Corneliani dovrebbe tenersi giovedì prossimo, 25 febbraio.