Copenhagen Fashion Summit: i giganti della moda affollano l’appuntamento dell'ecoresponsabilità
I comparti del lusso e della moda da tempo fanno il punto sulle questioni sociali e ambientali. Ne è la prova il fatto che in dieci anni il Copenhagen Fashion Summit è passato dall’essere un evento di sensibilizzazione iniziato in parallelo al COP 15 ad appuntamento annuale cardine dell'ecoresponsabilità, in cui è coinvolta tutta l’élite di questi settori.

Interverranno per la prima volta a questa decima edizione, che si svolge il 15 e il 16 maggio all’interno della DR Concert Hall della capitale della Danimarca (e sempre sotto il patrocinio di Mary Donaldson, la principessa della corona danese), il PDG di Kering, François-Henri Pinault, ed Emanuel Chirico, patron di PVH (Tommy Hilfiger e Calvin Klein). Il primo terrà un discorso la mattina del primo giorno sul tema “Mettere il sociale e l'ambiente al centro del business”. Il secondo fornirà la sua visione, nel pomeriggio del 16 maggio, su come creare i cambiamenti ncessari all'interno dell'organizzazione di un'azienda per sviluppare l'ecoresponsabilità.
Nike, H&M, Gap, Marks & Spencer, Higg Co., Patagonia, Burberry, Puma, Lenzing, Target... Dirigenti che si occupano di CSR (ovvero Corporate Social Responsibility-Responsabilità Sociale d’Impresa) di giganti globali del settore, ma anche responsabili logistici o designer saliranno sul palco per parlare delle grandi sfide di un'evoluzione dei modelli di produzione di moda e lusso che si orientà sempre più verso processi maggiormente responsabili dal punto di vista sociale e ambientale. Lo sviluppo dell’economia circolare, approcci collaborativi e nuove tecnologie dovranno rafforzare le idee presentate ai leader del settore disposti a impegnarsi per “L'Agenda dei CEO” proposta dal team degli organizzatori del summit guidato da Eva Kruse.
Con come sponsor alcuni dei gruppi più potenti del pianeta, il vertice mantiene attualmente la sua legittimazione proprio grazie a questo programma. Questo fornisce degli elementi da applicare per avanzare nel percorso verso una moda più responsabile. E soprattutto obiettivi diversi a seconda del grado di avanzamento di un'azienda su questo percorso.
Il vertice ha anche lo scopo di far dialogare le istituzioni (Carlo Capasa, della Camera della Moda Italiana, Brune Poirson, Segretario di Stato francese per la transizione ecologica, Dan Ress, dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro...), le associazioni (Laila Petrie, del WWF, La Rhea Pepper, di Textile Echange, Katrin Ley, di Fashion For Good...) e le aziende (Michael Kobori, di Levi Strauss & Co, Noel Kinder, di Nike, Ryan Gellert, di Patagonia, Helena Helmersson, del gruppo H&M).
Durante i due giorni, quindici tavole rotonde e interventi punteggeranno l'evento. Il forum delle innovazioni costituirà anche l’opportunità per scoprire una trentina di soluzioni con approcci nuovi per il settore, come il riciclaggio dei materiali, ma anche degli imballaggi, grazie a RePack, Recyctex, TrustTrace, I:CO, il filo bio-based Naia o ancora Yellow Octopus. Attori della filiera produttiva a monte come Lenzing, Isko, Cross Textiles, Sateri, Evrnu. E dei servizi sono sviluppati anche da KOCO, in materia di insegnamento, Cute Dress o Heuritech.
Gli interventi durante i due giorni saranno visibili in diretta sul sito della fiera.
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