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13 nov 2014
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Convegno Pambianco, Della Valle: "Agevolazioni fiscali per chi produce 100% Made in Italy"

Pubblicato il
13 nov 2014

La 'guest star' di questa 19esima edizione del convegno annuale di Pambianco Strategie di impresa, è stata sicuramente Diego Della Valle, col suo intervento a tutto tondo su Made in Italy, reshoring, Renzi, Montezemolo, Guerra e naturalmente Marchionne. Un parere chiaro e deciso e di molto interesse quello di Della Valle, stuzzicato da Mentana sui temi più caldi della nostra attualità.

Diego Della Valle alla 19esima edizione del convegno annuale di Pambianco


Si comincia dalla polemica scatenata dalla trasmissione Report su Moncler, al quale Della Valle, precisando di non aver visto la trasmissione in questione, risponde che "non bisogna cadere nella tentazione di 'demonizzare' la delocalizzazione tout court, perchè molte delle aziende italiane che hanno delocalizzato negli ultimi anni, sono state costrette a farlo per sopravvivere, anche perchè ci sono tipologie di prodotto che non hanno stretto bisogno del Made in Italy."

Del resto le sue aziende lo dimostrano, Tod's produce al 100% in Italia come Roger Vivier, ma Hogan che si posiziona in una fascia più premium produce il 60% in Italia, salvo alcune specifiche lavorazioni che in Italia non è più possibile fare.

"Quello che serve piuttosto - secondo il patron di Tod's - sono degli investitori che aiutino, magari anche per periodi limitati, le piccole aziende, mano d'opera qualificata, visto che in Italia i mestieri del "fare la moda" non esercitano più appeal verso i giovani, (quindi mettere al centro la loro formazione negli istituti professionali che già esistono) ed infine ma di primaria importanza, uno sconto fiscale su tutti quelli che praticano 100% Made in Italy, e questo sicuramente incentiverebbe subito al rientro nel nostro paese molte aziende, piuttosto che un contributo una tantum che lascia il tempo che trova."

Interrogato poi sul suo rapporto con il premier Renzi e le recenti polemiche in merito, Della Valle ha ribadito la sua fiducia nel governo e nelle sue buone intenzioni, ma ha insistito "sull'esigenza di andare il prima possibile a votare, magari meglio se con la nuova legge elettorale, ed una volta eletto il nuovo parlamento che questo si dedichi effettivamente alle urgenze del paese e non piuttosto a conservare la sua sedia".

Mentana ha poi sollecitato Della Valle su tre avvenimenti importanti dell'ultimo anno: la vendita di Loro Piana a LVMH per 2 mld di euro, l'uscita di Montezemolo dalla Ferrari e quella di Andrea Guerra da Luxottica.

Su quest'ultime due 'uscite' Della Valle ha espresso il suo rammarico per come siano avvenute, mentre per la questione Loro Piana, l'imprenditore marchigiano ha invitato a "non criminalizzare chi vende le aziende che molto spesso sono piuttosto aiutate da questi grandi gruppi internazionali nel loro sviluppo, visto che in Italia non esistono grandi holding a vocazione finanziaria sul modello per esempio di Kering e LVMH."

Infine Della Valle ha stigmatizzato gli elementi che possono far ben sperare nel futuro di questo settore e del nostro paese tutto: 'un Made in Italy, inteso come un pacchetto unico da valorizzare, dal food, alla cultura, al turismo, alle opere d'arte, al lusso, a cominciare dalle piccole cose come per esempio i nostri aereoporti che dovrebbero essere il nostro biglietto da visita per presentare il nostro paese a chi sbarca qui ed invece per il momento sono ben lungi dall'esserlo. Quindi rimettere a posto il nostro paese a cominciare da Expo 2015 che sarà la nostra 'temperatura'".

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