Contraffazione: un mercato da 461 miliardi di dollari
I falsi e i prodotti pirata rappresentano ormai il 2,5% del commercio mondiale, per una cifra pari a 461 miliardi di dollari, secondo un nuovo rapporto presentato dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), che rileva un peggioramento negli ultimi dieci anni, con le borse Louis Vuitton e le scarpe Nike che restano tra le vittime principali del fenomeno.

“Le conclusioni cui giunge questo nuovo rapporto contraddicono l'idea secondo la quale la contraffazione riguardi solo le grandi aziende o i produttori di beni di lusso”, indica il Vice Segretario Generale dell’OCSE, Doug Frantz. “I contraffattori approfittano della fiducia che abbiamo verso i marchi per indebolire le economie e mettere in pericolo la vita degli individui”.
I Paesi le cui aziende sono state le più colpite dalla contraffazione nel periodo 2011-2013 sono stati prima di tutto gli Stati Uniti, i cui marchi e brevetti hanno rappresentato il 20% delle copie. Arrivano poi l'Italia, con il 15% del totale, la Francia e la Svizzera, con il 12% ciascuna. Seguono poi il Giappone e la Germania, con l'8%, davanti al Regno Unito e al Lussemburgo.
“La realtà spesso supera la fantasia e, come ci rivela questo studio, le perdite economiche legate alla contraffazione sono considerevoli e arrivano anche ad avere un impatto sui consumatori, che oltre a correre rischi per la loro salute rimangono senza lavoro”, aggiunge Christian Peugeot, presidente dell’unione francese dei produttori Unifab. “Bisogna assolutamente prosciugare la domanda [di prodotti falsi], raddoppiando gli sforzi per sensibilizzare i consumatori e bloccare l'offerta!”.
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