Gianluca Bolelli
23 mar 2017
Contraffazione: Amazon promette nuovi strumenti per i ritiri di prodotti falsi
Gianluca Bolelli
23 mar 2017
Amazon amplierà il suo programma per il ritiro di prodotti contraffatti a partire dalla primavera, nel quadro degli sforzi che sta mettendo in pratica volti ad assicurare ai proprietari dei brand che il sito di vendite online è più un alleato che una minaccia.

Secondo Peter Faricy, vicepresidente di Amazon responsabile del marketplace, a partire dal mese prossimo qualsiasi marchio potrà registrare il proprio logo e la sua proprietà intellettuale con Amazon, in modo che l’azienda possa rimuovere più facilmente dei prodotti dalle liste ed eventualmente chiudere degli account di venditori quando vengono identificati dei prodotti contraffatti.
Questo registro dei marchi, che attualmente si trova in fase di test, sarà reso disponibile gratuitamente in America del Nord, ha inoltre precisato Peter Faricy durante una presentazione tenutasi al Shoptalk di Las Vegas.
Questa decisione testimonia gli sforzi compiuti da Amazon per corteggiare i più importanti venditori terzi. Il gruppo di Seattle addebita una commissione per ogni transazione effettuata sul suo sito web e propone anche dei proficui servizi pubblicitari e di gestione degli ordini.
Dei falsari commercializzano in effetti delle versioni di prodotti a basso prezzo o autentici su Amazon, a volte causando l'avvio di azioni penali, come nel caso di Apple, che ha denunciato dei commercianti presenti sul sito. Altri marchi ritengono che Amazon controlli troppo il processo di vendita e si lamentano che quest’ultimo possa creare delle copie con il proprio marchio, proposte poi a un prezzo inferiore, degli articoli più venduti.
“I dati non supportano questo fatto”, dice Peter Faricy, in merito alla tesi secondo la quale Amazon sarebbe un rischio per i venditori. I venditori terzi ora rappresentano il 50% delle unità vendute su Amazon, secondo Faricy.
L’accesso agli oltre 300 milioni di clienti di Amazon ha permesso a 100.000 venditori di generare almeno 100.000 dollari ciascuno grazie al sito lo scorso anno. Sempre secondo Peter Faricy, i servizi di gestione degli ordini hanno anche reso abbordabile a tanti piccoli commercianti il servizio di consegna in un giorno.
I compratori, i marchi o Amazon stesso possono segnalare gli articoli contraffatti grazie al registro dei marchi, che è stato sviluppato dal gruppo statunitense nel corso del 2016. Amazon propone inoltre ai marchi il programma “Transparency”, che permette loro di apporre un codice sull’imballaggio consentendo agli acquirenti di confrontare l’acquisto con delle informazioni ufficiali.
Secondo Peter Faricy, gli sforzi per la lotta contro la contraffazione sono ancora agli inizi. “non penso che si tratti del genere di cose che hanno una fine”, ha infatti puntualizzato.
Un argomento che hanno fatto proprio in particolare vari gruppi del comparto del lusso, come LVMH e Richemont, per ottenere, nel 2010, il diritto presso la Commissione Europea di poter rifiutare di associarsi con certi siti. Lo scorso ottobre, il colosso francese LVMH ha affermato che “in nessun caso” lavorerebbe con Amazon.
Versione italiana di Gianluca Bolelli; fonte: Reuters
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