28 ott 2013
Consumi europei: una "piccola ripresa"
28 ott 2013
Naturalmente, le 90 aziende di tutti i settori, ivi compresi i prodotti per la cura della persona, che fanno parte dell'eurobarometro Eurelia sull'attività commerciale, non rappresentano tutto il settore della distribuzione. Ma il panel così costituito sotto l'egida di questa organizzazione di origine francese riflette senza alcun dubbio l'evoluzione dei consumi nei paesi studiati.
Primo dato che si ricava dall'indagine: l'estate 2013 ha portato una piccola ripresa ai Paesi osservati (ad eccezione della Polonia). L’organismo della distribuzione ha rilevato un punto percentuale accumulato a fine agosto, dunque su 8 mesi, di leggera positività, oppure un dato uguale al 2012, per la metà dei mercati.
Tuttavia, Eurelia relativizza questo progresso, ricordando uno storico negativo nel 2012, e sottolineando che la fine del 2013 rimane un punto interrogativo per gli 8 mercati, senza eccezione. Con un po' dappertutto, sullo sfondo, il potenziamento delle logiche sconti/prezzi a buon mercato.
In testa ai Paesi che vanno meglio c'è il Belgio. Il gruppo di brand preso in considerazione da Eurelia ha registrato un forte picco dell'attività in luglio (del 14%), che ha amplificato il guadagno di fine agosto a un +2% rispetto alla somma dei primi 8 mesi del 2012. Eurelia si chiede anche se il Belgio non possa essere la grande sorpresa di fine 2013.
Il secondo paese che ha funzionato meglio nel periodo è la Svizzera. Anche se più che altro per le mancanze altrui. La nazione centro-europea ha terminato la fine di agosto a un +1%, ma viene sottolineato come il trend rimanga debole e rallentato da una competizione transfrontaliera con la Francia che mette il paese in difficoltà. Sono in modo particolare le presenze nei centri commerciali ad essere inferiori a quelle del 2012.
La Germania e l'Italia per una volta sono insieme nel registrare consumi stabili. Ma le ragioni sono ben diverse. Nella nazione leader europea in materia di economia, secondo Eurelia, il consumatore guarda alla spesa come se si attendesse un futuro difficile. E' rilevata la forte concorrenza esistente in questo Paese dal mercato maturo.
In Italia, le vendite si sono mantenute stabili grazie allo stimolo determinato da promozioni e altre operazioni-fedeltà. L’organismo teme l'impatto negativo che potrebbe avere sulle famiglie il recente incremento dell'IVA (+1% dal 1° ottobre), il possibile incremento delle tasse sulla casa, ecc. Osserva inoltre il freno posto allo sviluppo del franchising, derivante dalla diminuzione dei prestiti bancari.
Anche in Francia, malgrado una lieve ripresa quest'estate, l'attività commerciale resta negativa nel complesso dei dati aggregati. Un calo che fa seguito ad un accumulo di otto mesi negativi, a -0,6% nel 2012.
Non festeggia neanche la Polonia all'interno del panel di Eurelia, con un calo cumulativo dell'1%. «Il campione ha avuto una pessima estate 2013. Di conseguenza, le vendite dei suoi membri calano sensibilmente, mentre stavano rimanendo stabili fino ad oggi». Eurelia pertanto si preoccupa: «I consumi non possono recuperare in modo significativo con l'aumento della disoccupazione, soprattutto dei giovani, e l'importante indebitamento delle famiglie». L’organismo rileva anche che le condizioni finanziarie sono più difficili per i brand, a causa del nuovo rincaro dei canoni di locazione e anche perché le aperture effettuate in tempi recenti non stanno decollando.
Stranamente, malgrado un calo sugli 8 mesi, di quasi il 4% delle vendite, Eurelia si domanda se non sia arrivata l'ora della stabilità per la Spagna. Come del resto in Portogallo, anche là nonostante un ribasso di quasi il 2%. La nota positiva deriva piuttosto dal miglioramento dell'attività negli ultimi mesi. I membri di Eurelia hanno ottenuto un 2% in settembre per esempio. «L'economia mostra dei segnali favorevoli, con il blocco della crescita della disoccupazione e l'aumento delle esportazioni», sottolinea Eurelia, che constata anche un incremento delle presenze turistiche, con le tante cancellazioni di prenotazioni a favore di questo Paese da parte di persone che hanno voltato le spalle alle nazioni del Maghreb a causa delle rivoluzioni arabe. Eurelia ricorda comunque che: «i consumi non sono brillanti». Per l'organismo, «i marchi sanno che devono adattare i loro modelli e affrontare un cambiamento che durerà certamente nel tempo, con un consumatore che ricerca più che mai i prezzi bassi con un approccio low cost che piace a tutti i settori». Intanto, Eurelia stima ancora una stabilità delle vendite o addirittura una leggera ripresa sul 2014.
Jean-Paul Leroy (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
Copyright © 2024 FashionNetwork.com Tutti i diritti riservati.