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16 mar 2021
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Consumi a febbraio giù del 35,8%

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Ansa
Pubblicato il
16 mar 2021

Netto calo a febbraio 2021 dei consumi delle famiglie italiane scesi del 35,8% sullo stesso mese dell'anno precedente: un dato ancora fortemente negativo nonostante un recupero di 22,6 punti percentuali su gennaio. È quanto emerge dai dati dell'Osservatorio permanente Confimprese-EY sui consumi di mercato.

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"Il lieve miglioramento”, si sottolinea, “è dovuto al momentaneo allentamento delle restrizioni in alcune regioni del Paese, ma sull'anno mobile”, ultimi 12 mesi, “il crollo si attesta al -46,3%",e la situazione "di grande instabilità, potrebbe mutare nelle prossime settimane non solo a causa delle nuove misure di emergenza sanitaria pronte a essere varate in vista della Pasqua, ma anche del peggioramento generale della curva pandemica".

A febbraio continua la discesa della ristorazione che si conferma il settore con le performance più negative -50,3%, seguita dall'abbigliamento -36,5%. Il non food contiene le perdite a -6,2% rispetto a febbraio 2020. Il bilancio sugli ultimi 12 mesi vede così la ristorazione perdere il -56,5%, l'abbigliamento il -46%, il non food il -29,1%. Tra i canali di vendita il mese vede sempre in sofferenza il travel con un -59,9% e continua la flessione di centri commerciali -43,2% e outlet -36,5%; in recupero le high street che chiudono a -27,6%.

Le aree geografiche mostrano andamenti abbastanza simili, anche se la peggiore è l'area Centro (Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Sardegna) con -40,5%, seguita dall'area Nord-Est (Emilia-Romagna, Triveneto) -38,3% e dall'area Sud (Campania, Calabria, Sicilia, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata) -36,1%. A sorpresa l'area Nord-Ovest (Lombardia, Piemonte, Liguria, Valle d'Aosta), segnata dal peso della regione più colpita dall'anno di pandemia, chiude il mese a -31,6%.

"Nonostante l'avvio della campagna vaccinale, abbiamo di fronte un altro anno di convivenza con il virus e per questo dobbiamo ritrovare fiducia sapendo gestire le aperture e non le chiusure", afferma Mario Maiocchi, direttore Centro studi retail Confimprese.

“Iniziamo a osservare anche un cambiamento negli stili di consumo degli italiani che, a distanza di un anno dall'emergenza, si stanno abituando a rinnovare meno spesso l'abbigliamento e a non poter consumare i pasti fuori casa. Sarà importante capire se questo trend si confermerà anche in presenza di futuri allentamenti delle misure sanitarie, o se sarà necessario un periodo più lungo di assestamento, prima di poter tornare alle vecchie abitudini”, dichiara Paolo Lobetti Bodoni, med business consulting leader di Ey”.

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