29 apr 2020
Confimprese-EY: consumi a picco a marzo (-79%), Lombardia maglia nera
29 apr 2020
Un marzo da dimenticare per il commercio italiano, stretto nella morsa del lockdown. Nel mese scorso, i consumi nazionali sono crollati del 79%. Duro colpo soprattutto per il settore abbigliamento (-82%) e maglia nera per la Lombardia (-83%).
Mentre il Governo rimanda le riaperture dei negozi tra fine maggio e inizio giugno, l’Osservatorio Confimprese-EY fa luce sugli effetti economici del Covid su 45 insegne e oltre 4.400 punti vendita di ristorazione, moda e non food (beauty, etc) in 623 aree commerciali della Penisola.
Dopo un inizio anno stabile, il mese di marzo ha segnato un’accelerazione del trend negativo, affossando del -26% le vendite nel primo trimestre 2020. Una partenza positiva (+1,3% a gennaio) vanificata dallo scoppio dell’epidemia e dalla successiva adozione di misure di contenimento del contagio.
“Da fine febbraio si è cominciato a registrare un rallentamento, che ha portato il totale mese a -2,9%, peggiorato all’inizio di marzo, in cui le vendite sono diminuite del -40% già prima del decreto ‘io resto a casa’ dell’11 marzo”, spiega il consigliere delegato Confimprese, Mario Maiocchi.
Rispetto al retail moda, colpo più ‘lieve’ a marzo per i settori Food & beverage (-78%) e non-food (-74%), che hanno mantenuto “un minimo di operatività durante il lockdown”, sostenuti da, “un orientamento del consumatore verso l’acquisto di beni di più immediata necessità”, dice Paolo Lobetti Bodoni, Business Consulting Leader Italy EY.
A livello geografico, l’impatto della crisi è stato più forte nelle regioni settentrionali, con cali delle vendite dall’80% nel mese passato anche per Emilia-Romagna, Veneto e Toscana. Brusca frenata per Milano dell’84% (-29% nel trimestre). La ‘spuntano’ le regioni meridionali, con Napoli a -18% e Palermo a -20% nei tre mesi, anche grazie ai migliori trend a gennaio e febbraio rispetto al resto della Penisola.
Spostamenti vietati tra regioni e voli internazionali cancellati hanno affossato il canale travel retail, che perde l’86% in marzo e il 30% nel trimestre, già penalizzato da febbraio (-8% il mese) dopo il blocco dei voli dalla Cina, epicentro dell’epidemia.
Le restrizioni alle mobilità si fanno sentire anche su centri commerciali (-82%) e outlet (-83%), ma ‘risparmiano’ le zone dello shopping delle città principali (-79%) e i negozi di vicinato, che mostrano una maggior resistenza (-76% a fronte del -26% sul trimestre).
“Prepararsi da subito per la fase 2 diventa fondamentale”, aggiunge Bodoni. “Per guidare le vendite sarà necessario pensare a nuove modalità di interazione del consumatore con il canale fisico e online, come l’organizzazione di punti vendita, e-commerce e food delivery. Il canale digitale si conferma un elemento fondamentale per continuare a sostenere il business e la customer relationship”.
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