Ansa
22 dic 2022
Confesercenti: sprint finale per lo shopping natalizio
Ansa
22 dic 2022
Da qui a sabato mattina, sei italiani su dieci - il 58% - andranno a caccia dei regali mancanti da mettere sotto l'albero per familiari, parenti e amici. Una corsa all'ultimo minuto che vedrà protagonista la rete dei punti vendita fisici. È quanto emerge da un sondaggio condotto per Confesercenti da Ipsos su un campione nazionale di consumatori.

Con margini così ristretti, i negozi battono in volata l'online, frenato dai tempi di consegna: l'89% dei consumatori farà almeno un acquisto presso un punto vendita fisico, contro il 59 % che sceglierà anche il web. In media, per i regali del Natale 2022 si spenderanno in tutto 197 euro a persona, un budget minore di 39 euro rispetto a quello allocato lo scorso anno visto il peso di bollette e inflazione, che secondo Confesercenti, quest'anno assorbirà un terzo circa delle tredicesime, per circa 15 miliardi. A fronte di un 39% di italiani che dichiara l'intenzione di mantenere stabile la spesa, quasi la metà - il 47%, ma si arriva al 54% nelle regioni del Centro - annuncia che ritoccherà al ribasso il budget. Solo il 14% pianifica di spendere di più.
Nella top ten delle intenzioni di acquisto per un regalo -secondo il sondaggio di Confesercenti e Ipsos, spiccano i capi d'abbigliamento (44% delle indicazioni), seguiti da libri (40%), prodotti di profumeria (39%), giochi e giocattoli (38%), regali gastronomici (31%), accessori di moda (30%), prodotti tecnologici (25%), arredamento e prodotti per la casa, vini ed elettrodomestici e piccoli elettrodomestici (tutti al 21% di indicazioni). Due su dieci - il 20% - regaleranno invece un prodotto di gioielleria. Una quota simile a quanti scelgono calzature (19%) e videogiochi (18%), mentre il 7% dei Babbo Natale italiani metterà sotto l'albero un viaggio o una vacanza.
"Inflazione e caro-bollette rendono il Natale un po' meno sereno, ma gli italiani non rinunciano alla tradizione dei regali", commenta la presidente di Confesercenti, Patrizia De Luise. "Un segnale positivo in particolare per la rete dei negozi italiani di vicinato: tanti vogliono comprare 'sotto casa', confermando l'utilità e il ruolo di servizio delle tante pmi del commercio italiano. Imprese che hanno vissuto un autunno difficile, condizionato dall'aumento dei costi e dal rallentamento della spesa delle famiglie. Deludente, per ora, l'impatto dell'intervento sui fringe benefits: la sola detassazione non ha portato allo sperato incremento delle somme. Serve una vera semplificazione della norma, con la possibilità di erogare i benefits direttamente in busta paga".
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