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Confesercenti: gli italiani tirano la cinghia

Di
APCOM
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10 nov 2009

Roma, 10 nov. (Apcom) - La crisi economica spinge gli italiani a tirare la cinghia e ad andare a caccia dell'ultima offerta speciale, rinunciando anche a qualche bene di prima necessità ma non alla qualità. Una razionalizzazione generale della spesa con un occhio ai risparmi e un atteggiamento più cauto e selettivo sul fronte dei consumi.



Il 79% degli italiani, infatti, ammette che, da quando è iniziata la crisi, ha adottato strategie di maggiore risparmio. Secondo quanto emerge dall'indagine Confesercenti-Ispo gli italiani hanno reagito alla crisi modificando i comportamenti di risparmio e consumo.

La crisi favorisce uno stato d`animo "più prudente" che induce gli italiani ad adottare diverse strategie, di tipo preventivo. Quasi la metà (44%) di loro, infatti, pensa che nei prossimi mesi, rispetto a prima della crisi, farà più attenzione di prima all`andamento dei propri risparmi. Tra le categorie sociali più prudenti rientrano le donne, le classi centrali di età e chi ha un lavoro di responsabilità, come gli imprenditori, i dirigenti o i liberi professionisti.

Non solo, per via della recessione molti si vedono costretti ad intaccare i propri risparmi messi da parte: il 35% pensa che nei prossimi mesi lo farà più di prima della crisi, un altro 35% pensa che lo farà come prima. Di conseguenza, solo una minoranza pensa che nei prossimi mesi riuscirà a mettere da parte dei soldi: il 5% lo farà più di prima e il 27% come prima della crisi. La propensione a ricorrere al credito al consumo e a sperimentare nuovi prodotti di investimento, che anche prima della crisi coinvolgeva circa 1 italiano su 2, si mantiene contenuta.

Anche sul versante dei consumi, i segni della crisi sono evidenti. I trend evidenziati dalla ricerca vanno nella direzione di comportamenti di consumo sempre più attenti e selettivi, e sempre meno vulnerabili alle proposte d`impulso. La difficoltà di ottenere prestiti e finanziamenti, e la maggiore attenzione per i propri risparmi, si riflettono sulla diminuzione della spesa. La tendenza a risparmiare è indipendente dall`aver subito direttamente gli effetti della crisi.

Hanno una percezione più alta che in famiglia si stiano adottando strategie di risparmio in maniera più accentuata le casalinghe (85%); chi ha un titolo di studio inferiore (83%); i residenti al Sud e nelle Isole (85%). Tra le strategie prevalenti vi è la rinuncia di beni diversi da quelli di largo consumo (come abbigliamento, hi-tech, etc.): il 59% dichiara di farlo "più di un anno fa".

Se è, in una certa misura, comprensibile che i consumatori reagiscano al clima di incertezza, posticipando gli acquisti meno urgenti, è più allarmante, invece, constatare che il 40% degli italiani ammette di rinunciare, nell'ultimo anno a qualche bene di prima necessità.

La parola d`ordine, dunque, è risparmiare. Ma le scelte di acquisto non sono dettate unicamente dal contenimento dei consumi, bensì anche da nuove logiche di razionalizzazione della spesa, sempre più attente e più selettive. Il 62%, ad esempio, ammette di approfittare, "più di un anno fa", di promozioni e offerte speciali. In crescita anche l`attenzione per la qualità dei prodotti, che coinvolge il 38% degli intervistati.

Fonte: APCOM