Ansa
5 ott 2020
Con Covid crollano consumi e redditi nel secondo trimestre
Ansa
5 ott 2020
La crisi economica indotta dalla pandemia da Covid-19 conferma la forte contrazione dei consumi che la caratterizza in modo sostanziale rispetto anche alle più recenti crisi finanziarie e come rilevato dai principali organismi di analisi e dalla stessa Bce nell'ultimo bollettino mensile pubblicato. A certificarlo è l'Istat, secondo il quale il reddito disponibile delle famiglie italiane, nel secondo trimestre 2020, è diminuito del 5,8% rispetto al trimestre precedente, con un crollo dei consumi appunto dell'11,5%. Di conseguenza, la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è stata pari al 18,6%, in aumento di 5,3 punti rispetto al trimestre precedente, sottolinea l'Istituto, notando per il reddito disponibile una "contrazione marcata”, seppure molto meno ampia di quella registrata dal Pil nominale, “che si è tradotta in una riduzione del potere di acquisto". A beneficiarne è il tasso di risparmio, aumentato fortemente per "la decisa contrazione della spesa per consumi finali delle famiglie".

L'istituto di statistica mette anche in rilievo come nel secondo trimestre 2020 il deficit pubblico in rapporto al Pil sia stato pari al 10,3% (era nullo nello stesso trimestre del 2019). Il saldo primario (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato negativo, con un'incidenza sul Pil del -5,9% (dal +4,1% nel secondo trimestre del 2019).
"La caduta di reddito”, secondo Confcommercio, “è inferiore alla flessione del prodotto grazie alla distribuzione di sovvenzioni generate a debito. La scelta delle famiglie di risparmiare è derivata soprattutto dall'impossibilità oggettiva di fare acquisti, soprattutto nel segmento dei servizi per il tempo libero".
"Il fortissimo calo di Pil e consumi e la conseguente impennata della propensione al risparmio, certifica che il secondo trimestre è quello che maggiormente ha subito i colpi del lockdown ed ha registrato i dati più negativi nella storia economica delle Repubblica, con la maggiore prudenza di spesa delle famiglie che spiega, da sola, una contrazione dei consumi di 15 miliardi di euro a trimestre e del 5,5% nella media dei primi sei mesi dell'anno", sottolinea Confesercenti.
In calo anche il lusso. L'emergenza ha impattato negativamente sulla fiducia dei consumatori del settore moda trasformando le loro abitudini d'acquisto: il 40% circa dei 4.500 intervistati da PwC a livello mondiale ha registrato una riduzione di reddito ed il numero di chi spenderà per gli acquisti meno dello scorso anno è raddoppiato, passando dal 19 al 36%.
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