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APCOM
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Pubblicato il
8 nov 2012
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Compro Oro: blitz della GdF, sequestrati beni per 163 mln
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8 nov 2012
8 nov 2012
Compro oro nel mirino del fisco: le fiamme gialle hanno effettuato l'8 novembre oltre 250 perquisizioni in tutta Italia e sequestrato beni per 163 mln di euro; 118 persone sono indagate, a vario titolo, per associazione a delinquere, riciclaggio e reinvestimento di proventi illeciti, ricettazione, esercizio abusivo del commercio di oro e frode fiscale.
Foto Adnkronos |
Con l'inchiesta, coordinata dalla procura di Arezzo, i finanzieri hanno ricostruito scambi di oro e denaro sporco gestiti da un gruppo criminale soltanto in questo anno per un volume ricostruito finora pari a 4.500 kg di oro e 11.000 kg di argento.
E' un vero e proprio boom quello dei compro oro in Italia, spuntati come funghi prendendo il posto di realtà commerciali tradizionali. Crisi economica da un lato e quotazioni record dell'oro dall'altro sono all'origine di questo fenomeno commerciale, che sociologi ed economisti interpretano come il segnale della crisi italiana in cui paura e insicurezza si sono andate a sommare alle crescenti difficoltà nel far quadrare i conti domestici.
Un Compro oro, secondo quanto riferito da alcuni operatori del settore, può guadagnare oltre 300.000 euro all'anno, soprattutto in questo periodo di escalation del prezzo del metallo giallo. A favorire i rincari è il clima di incertezza a livello mondiale che ha rilanciato l'oro come il classico dei beni rifugio. Improvvisarsi Compro oro non è difficile, basta una licenza amministrativa rilasciata dalla questura e un investimento iniziale modesto, di neanche tre mila euro.
I Compro oro acquistano oggetti preziosi usati da privati, per poi rivenderli, generalmente a grossisti e fonderie. Di solito sono organizzati in reti di franchising e alcuni lavorano su internet. Non c'è un prezzo fisso di acquisto, il mercato dell'oro è fluttuante, e il valore determinato dalla quotazione mondiale, dal tipo di quartiere in cui si trova il negozio, dalla concorrenza, per cui si può contrattare, e dal numero di abitanti. Il meccanismo è semplice: un cliente porta in gioielleria l'oro di cui vuole disfarsi, questo viene pesato e valutato. Poi, dopo aver registrato le generalità del venditore sul "Libro delle antichità preziosi e beni usati", c'è una giacenza di dieci giorni a disposizione dell'autorità giudiziaria che deve accertare se l'oro proviene da una refurtiva o da una famiglia. Verificato che si tratta di materiale "pulito" viene fuso e non dovrebbe essere commercializzato.
Fonte: APCOM