Ansa
8 dic 2020
Commercio: tiene ottobre, ma i piccoli negozi soffrono
Ansa
8 dic 2020
La riduzione del valore degli acquisti che per i piccoli negozi è a due cifre. La spesa ai supermercati discount che registra, rispetto all'anno precedente, una crescita vicina del 12,9%. E l'e-commerce che corre: nei primi 10 mesi dell'anno ha messo a segno una crescita del 32,3%, che diventa del 54,6% se si confrontano i dati di ottobre 2020 con il corrispondente mese dell'anno passato.

Il Covid ha avuto un forte impatto sui consumi delle famiglie e, di rimbalzo, sul commercio al dettaglio. Gli ultimi dati dell'Istat 'fotografano' ad ottobre un lieve recupero delle vendite: un +0,6% in termini di valore e uno 0,2% in termini di volume, rispetto però a settembre che aveva fatto registrare un calo. Un mese di tenuta, più che di ripartenza anche se a guardare i dati rispetto all'ottobre 2019 le vendite - spiega l'Istat - "risultano maggiori del 2,9% rispetto a dodici mesi prima e di livello pari a quello registrato a febbraio, alla vigilia dell'esplosione della prima crisi sanitaria".
Poco significativo poi il rialzo segnato nel trimestre agosto-ottobre, visto che i tre mesi precedenti avevano al proprio interno anche il lockdown di maggio. Bisogna leggere tra le righe delle tabelle elaborate dall'istituto di statistica per vedere come la crisi stia penalizzando i piccoli negozi, soprattutto quelli non alimentari che vendono calzature, libri e giornali, abbigliamento. L'incremento delle vendite è infatti una media che, come il pollo di Trilussa, è fortemente influenzato dagli acquisti fatti online, il cosiddetto e-commerce. I negozi e le botteghe fuori dal circuito della grande distribuzione, se si prendono i primi 10 mesi dell'anno, registrano un crollo del 10,3% del valore degli acquisti, una flessione che sale al 14,6% per il settore non alimentare. Sempre nello stesso periodo la grande distribuzione cala del 2% (un calo dovuto soprattutto al crollo del 13,6% dei settori non alimentari). Il contrasto con l'e-commerce è eclatante, anche perchè dati mostrano un vero e proprio record nei primi 10 mesi dell'anno, primato che rischia di essere sbriciolato dal dato di novembre, il mese in cui cade il Black Friday.
L'influenza sui consumi delle difficoltà create dal Covid si vede moltissimo anche confrontando ottobre con in dati di un anno fa. Il settore delle dotazioni di informatica e telefonia fa un vero e proprio salto del 26% degli acquisti in termini di valore, seguito dagli acquisti di elettrodomestici, radio, tv (+18,6%). Seguono l'utensileria per la casa e la ferramenta, i mobili, i giochi. Le flessioni più marcate si evidenziano, invece, per le calzature e gli articoli in cuoio e da viaggio (-9,2%), dal settore che unisce cartolerie, libri e giornali e riviste (-7,6%), ma registrano un deciso calo anche l'abbigliamento (-3,9%) e le gioiellerie (-3,1%).
I dati allarmano le categorie. Confcommercio parla di crescita "impercettibile e con troppi elementi di criticità" con una "ripresa non è diffusa tra settori e formati distributivi". "I negozi tradizionali soccombono alla crisi pandemica”, mette in risalto Confesercenti. “Il debole recupero delle vendite, che si era visto durante i mesi estivi, è andato in fumo con la seconda ondata del virus e il ritorno alle misure di contenimento". Ma esprime preoccupazione anche la grande distribuzione, che non si ferma ad ottobre ma guarda con preoccupazione ai dati che arriveranno nei mesi successivi. "A partire da novembre”, spiega Federdistribuzione, “abbiamo registrato una costante discesa del trend delle vendite, con una situazione particolarmente grave per il non alimentare, che ha segnato cali di presenze su tutta la rete distributiva superiori al 30%": uno scenario”, aggiunge la federazione, "destinato ad aggravarsi ulteriormente a causa delle nuove limitazioni introdotte dall'ultimo Dpcm".
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