AFP
Gianluca Bolelli
7 mag 2020
Clamoroso a Basilea: Baselworld rinuncia all’edizione 2021
AFP
Gianluca Bolelli
7 mag 2020
Gli organizzatori del salone dell’orologeria di Basilea hanno comunicato giovedì di rinunciare anche all’edizione 2021, dopo l’annullamento di quella del 2020 legato alla pandemia di coronavirus, che aveva scatenato un'ondata di rinunce da parte degli espositori della manifestazione elvetica da tempo in crisi.
MCH Group, la società che guida il salone dell’orologeria Baselworld, nonché la fiera d’arte contemporanea Art Basel, “ha deciso di non organizzare Baselworld 2021, previsto dal 28 gennaio al 2 febbraio 2021”, ha annunciato in un comunicato.
L’azienda, che aveva dovuto annullare l’edizione 2020 della fiera (in cartellone dal 30 aprile al 5 maggio) causa coronavirus, ha anche annunciato di aver trovato un accordo con gli espositori per quanto riguarda gli acconti versati, dopo che i loro rimborsi erano stati al centro di pesanti polemiche con le aziende di orologeria.
Il Presidente del comitato degli espositori svizzeri, Hubert J. du Plessix, citato nel comunicato, ha accolto con favore “la soluzione equilibrata” trovata con MCH Group, ringraziando anche gli otto grandi marchi, tra cui Patek Philippe, Rolex, Chanel e Tag Heuer, che hanno accettato “un rimborso inferiore” in modo che “altri espositori possano beneficiare di condizioni migliori”.
A lungo considerato “il tempio dell’orologeria”, il salone internazionale dell’orologeria e della gioielleria di Basilea ha riunito quasi 1.500 espositori fino al 2014, annata record per le esportazioni svizzere di orologi, e ha attirato ogni anno oltre 100.000 visitatori.
Ma con la fine degli anni del boom, il salone è stato oggetto di aspre critiche, in particolare sui prezzi praticati per allestirvi uno stand, e ha dovuto affrontare ondate successive di addii da parte di marchi di orologi grandi e piccoli.
Il colpo più difficile da assorbire è stato la partenza del gruppo Swatch, uno dei suoi maggiori espositori, che aveva lasciato la fiera per creare un suo evento a Zurigo l'anno scorso. La partenza di questo partner di forte peso, noto per i suoi orologi in plastica multicolore, ma anche proprietario di vari grandi marchi di orologeria come Tissot, Omega e Longines, aveva immediatamente sollevato dubbi tra gli addetti ai lavori, che si sono chiesti quanto effettivamente il salone potesse ancora durare nel tempo.
L’annullamento dell’edizione 2020, visto il divieto di organizzare assembramenti di oltre 1.000 persone causa pandemia, gli ha dato un’altra botta, con la partenza di altri pilastri dell'orologeria svizzera, tra i quali Rolex e Patek Philippe, insoddisfatti delle negoziazioni con gli organizzatori.
Nel comunicato pubblicato giovedì, il direttore di Baselworld, Michel Loris-Melikoff, ha precisato che gli organizzatori del salone stanno studiando le esigenze dei produttori di orologi e le nuove possibilità per consentirgli di presentare i loro prodotti.
“Decideremo su possibili format futuri entro l'estate e poi comunicheremo quali saranno il nuovo concept e il programma”, ha indicato.
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