Cividini lancia il Fatto a Mano e si rinforza in USA

Di

Elena Passeri

Pubblicato il
28 apr 2014

Cividini, azienda di abbigliamento femminile di lusso fondata alla fine degli anni '80 da Piero e Miriam Cividini, torna alle sue origini sviluppando nella collezione Autunno Inverno 2014-15 una piccola serie di maglie in filati pregiati realizzate su antichi telai per la lavorazione della maglieria. Si tratterà di 10 modelli nella pre collezione e 10 nella collezione, tutti unici, realizzati in seta, cachemire e lino. La storia di Cividini ha avuto infatti inizio con il recupero delle tradizioni artigianali che avevano contraddisnto la maglieria artigiana italiana di qualità nel primo dopoguerra.

Le maglie "Fatte a Mano" verranno fatte in piccole Brature, numerate e consegnate con un packaging speciale, nel proprio laboratorio dove delle “magliaie finite “ con grande esperienza realizzeranno le idee che di volta in volta Cividini vorrà portare sul mercato.

Piero Cividini ha inoltre spiegato a FashionMag i progetti legati agli Stati Uniti, dove l'azienda è già presente in numerosi multimarca. "Per rinforzarci ulteriormente in America, dove siamo arrivati nei primi anni '90, vi porteremo la linea Cividini Collection a partire dalla stagione Primavera Estate 2015. La distribuzione delle collezioni verrà gestita dallo showroom ADC-Angelo della Croce, con sede a New York. Parallelamente presenteremo a Ney York il progetto 'Fatto a Mano'".

Il brand Cividini Collection, introdotto nel 1995, offre un pret-à-porter caratterizzato da un design rigoroso e contemporaneo, pensato per una donna dinamica e sofisticata. Le collezioni Cividini, che si sono via via ampliate con l'inserimento di accessori, borse, scarpe, cinture e sciarpe, sono oggi vendute in oltre 250 punti vendita di tutto il mondo, con un focus particolare su Europa, Stati Uniti e Giappone. "In Giappone abbiamo 17 tra corner e shop in shop e contiamo di arrivare a 20 entro l'anno. Tra i miei obiettivi per il futuro c'è anche l'apertura di un monomarca a Milano, ma bisogna aspettare che passi la crisi", ha concluso Piero Cividini.

L'azienda ha chiuso il 2013 con un fatturato di 12 milioni di euro e prevede un incremento di circa il 10% per il 2014. L'85 % della produzione va all'esportazione.