24 nov 2020
Cirillo Marcolin (Confindustria Moda): nel 2020 persi 30 mld di euro
24 nov 2020
In occasione del suo intervento al Milano Fashion Global Summit 2020 Cirillo Marcolin, Presidente di Confindustria Moda, ha sottolineato l’importanza di fare sistema per fronteggiare la difficile situazione venutasi a creare a seguito della pandemia da covid19. “La situazione è complessa: nel 2019 avevamo raggiunto un fatturato superiore ai 98 miliardi (+2%) e un surplus della bilancia dei pagamenti di oltre 30 miliardi. Il 2020 vede purtroppo un netto cambio di rotta, con un crollo delle vendite e una decelerazione anche nel terzo trimestre (-24%, rispetto al -38% del trimestre precedente) che ci farà chiudere l'anno con un calo di 30 miliardi di euro. Ovviamente dovremo reagire", ha dichiarato Marcolin. “In questi giorni abbiamo visto che unire le forze delle sette associazioni di Confindustria Moda ha dato i suoi frutti: il Governo ci ha ascoltato ed ha inserito nel decreto Ristori le attività commerciali del settore abbigliamento e calzature delle zone rosse, che erano state inizialmente escluse".
Pensando alle sfide per il futuro l’imprenditore ha sottolineato che si debba sostenere la crescita dimensionale delle imprese, pensando a collaborazioni, fusioni, accordi di rete, ribadendo che è però fondamentale il sostegno del Governo: “Con Confindustria rappresentiamo soprattutto aziende di piccole dimensioni, con fatturati tra i 2 e i 5 milioni di euro e una media di 15 dipendenti, aziende che non hanno la struttura patrimoniale e finanziaria necessaria per poter reagire a questa situazione e non possono farcela ad affrontare il futuro senza incentivi dal Governo”.
Un'altra sfida fondamentale, ha sottolineato il presidente di Confindustria Moda è il reshoring, che costituisce un'opportunità di rientrare in Italia per le imprese che erano state costrette a delocalizzare per far fronte alla concorrenza di prodotti fatti altrove a prezzi bassissimi. "Il governo dovrebbe seguirci e cercare di sostenere le imprese di fascia alta che vogliono rientrare in Italia con la riduzione del cuneo fiscale del costo del lavoro e permettere alle imprese di lavorare ad armi pari. C’è poi da continuare a lottare contro la contraffazione che nel fashion e Made in Italy è stimabile in 5 miliardi di euro e che causa alle nostre aziende mancate vendite per oltre 1 miliardo e 400 milioni. E' qualcosa che crea danno alle imprese, al lavoro, allo Stato e al consumatore".
Marcolin ha infine ricordato l’importanza delle manifestazioni fieristiche, italiane ed internazionali. “E’ necessario continuare a sostenere il Made in Italy nel mondo: abbiamo settori che esportano oltre il 90% e dobbiamo continuare a promuoverli all’estero. Uno dei veicoli principali per farlo, accanto al digitale, sono le fiere. Bisogna che il governo prepari corridoi verdi per aiutare gli imprenditori ad incontrare i loro clienti in occasione di importanti manifestazioni all'estero, ma che consenta anche ai suddetti clienti di venire in Italia ai nostri appuntamenti di riferimento per il mondo della moda”.
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