Cirillo Marcolin alla guida di Confindustria Moda

Di

Edoardo Meliado

Pubblicato il
21 lug 2020

Cambio ai vertici di Confindustria Moda. L’assemblea dei soci, riunitasi il 20 luglio a Milano, ha nominato all’unanimità come nuovo presidente Cirillo Marcolin. L'imprenditore e socio dell'omonimo gruppo di occhialeria, già vicepresidente della federazione, riceve il testimone da Claudio Marenzi, che ha guidato Confindustria Moda sin dalla sua nascita tre anni fa, nel 2017.

La nomina, con effetto immediato, avviene nel segno della continuità e segue la logica di alternanza dei settori tessile-moda e accessorio, specifica in una nota Confindustria Moda, che riunisce sotto il suo tetto oltre 67 mila imprese del settore che danno lavoro a più di 580mila persone.

La vicepresidenza della federazione passa invece a Ercole Botto Poala, Ceo dell'azienda tessile Successori Reda, mentre Gianfranco di Natale di Smi e Astrid Galimberti di Anfao vengono confermati direttori generali.

Pubblicità

“Raccolgo il testimone, con l’obiettivo di portare la crescita della Federazione in una nuova fase, nonostante un contesto complesso come quello generato dalla pandemia globale nei mesi scorsi”, commenta il neo-presidente. “Solo attraverso una collaborazione costante e proficua fra tutte le componenti della Federazione saremo in grado di competere nei mercati globali come singole aziende e come sistema”, conclude.

Con Cirillo Marcolin, spiega Marenzi, “abbiamo lavorato insieme fin dal primo giorno per far nascere” la federazione. “Ci accomunano una visione di sistema, l’attenzione alla tutela di tutti gli attori delle nostre filiere e la sensibilità per fare in modo che Confindustria Moda sia sempre più unita e unitaria nel rappresentare il mondo del tessile moda e accessorio italiano nel mondo”,
 
Dopo un 2019 in netta crescita, con 97,9 miliardi di euro fatturato (+2%) e 67,8 miliardi di export (+6,8%), i comparti rappresentati dalla federazione, colpiti quest’anno della crisi innescata dal covid, hanno subito un calo del 40% della raccolta ordini nel periodo gennaio-marzo, con quote di export in diminuzione del 9% e 98 milioni di ore di Cig richieste all’Inps.