Christie's dimostra che il mercato secondario del lusso continua a rappresentare una manna
Non è un segreto che la pandemia abbia irrevocabilmente cambiato molte sfaccettature della vita della gente. Nell’universo del lusso, il ritmo di conversione digitale si è accelerato, trainando l’ascesa delle aste online. Ciò è stato in parte dovuto a uno stuolo di HNWI (High Net-Worth Individuals, vale a dire individui con patrimoni netti elevati) dotati di molto tempo a disposizione e con nessun posto dove andare, ma anche alla scarsità della disponibilità di beni a causa dei blocchi delle linee di produzione e al desiderio di realizzare investimenti tangibili e sostanziali – molte volte conclusi anche per potersene vantare. Sebbene la pandemia sembri essere ufficialmente finita, la casa d’aste internazionale Christie’s non vede segnali che indichino una diminuzione di queste tendenze, visto che ha registrato il suo anno più importante di sempre nel 2022, con affari per complessivi 8,4 miliardi di dollari, di cui 988 milioni di dollari solo nel lusso.

E nel 2023, pare proprio che Christie’s sia sulla buona strada per riuscire ad almeno confermare tale dato. FashionNetwork.com ha parlato con tre curatori del settore del lusso, esperti di orologi, gioielli e borse, per capire su cosa si basi la crescita record dell'azienda.
Una nuova generazione di partecipanti alle aste è uno dei fattori che alimentano la crescita, in quanto le aste online e le allettanti offerte di apertura rendono il processo meno intimidatorio. Secondo Claiborne Poindexter, specialista in gioielleria, le aste non sono più una “stanza soffocante con un banditore che invita a fare offerte su mobili francesi antichi”.
“I gioielli sono un po' diversi dalle altre vendite di prodotti di lusso”, dice Poindexter. Ad esempio, una collana di diamanti Graff verrà offerta a un prezzo d’apertura compreso tra 20.000 e 30.000 dollari, mentre un pezzo comparabile in negozio verrà venduto a 150.000 dollari. Probabilmente costerà il doppio o il triplo, ma è “un modo per dare entusiasmo agli offerenti. Siamo piuttosto conservatori con la strategia dei prezzi nel reparto gioielli”, osserva Poindexter. Le vendite di gioielli da Christie’s sono state pari a oltre 449 milioni di dollari nel 2022.
Visto che il mercato della gioielleria si è spostato verso i diamanti coltivati in laboratorio, presumibilmente garantiti come privi di connotazioni negative, l’acquisto di gioielli usati è spesso un’opzione preferita.
“Soprattutto nel reparto gioielleria, in molti casi è anche una questione di sostenibilità”, aggiunge Claiborne Poindexter.
Le aste possono seguire le tendenze osservate nel mercato più ampio. Attualmente, sono richiesti gli stili degli anni '70, con Poindexter che cita come esempio le collane sautoir di Bulgari decorate con monete.
“Le collane con monete a catena lunga di Bulgari costavano 10.000 dollari, e ora non puoi averne una per meno di 100.000 dollari”, ha osservato.
Altri marchi chiave di gioielleria che ottengono buoni risultati sono Chanel, Van Cleef & Arpels, Cartier, Tiffany & Co. e JAR.
Anche gli orologi hanno beneficiato del recente aumento dell’attività delle aste. Le persone benestanti, i cui redditi non sono stati influenzati dalla pandemia, hanno accresciuto il loro interesse per i segnatempo e spesso hanno iniziato ad acquistarli e venderli tramite le aste.
Il dipartimento di orologeria di Christie’s ha registrato vendite record per oltre 208 milioni di dollari nel 2022; finora, nel primo semestre del 2023 le vendite hanno superato i 400 milioni di dollari.

“Gli orologi sono visti come un prodotto che le persone acquistano e vendono”, ha affermato Rebecca Ross, responsabile delle vendite di orologi.
Il valore di un segnatempo è influenzato dalle tendenze e dai marchi. Gli articoli di Patek Philippe e Rolex si comportano ancora bene, e così anche nomi come FP Journe e Patton, e persino marchi poco noti come Kari Voutilainen, Philippe Dufour, De Bethune stanno iniziando ad essere protagonisti. Ad esempio, di recente, un orologio Audemars Piguet è stato venduto per 170.000 dollari e un Patek Philippe per 184.000 dollari.
Secondo Ross, i fattori che determinano l’andamento dell’asta sono le condizioni, la rarità e la provenienza.
“Durante la pandemia, vari pezzi iconici sono stati venduti a prezzi elevati perché irraggiungibili. Non solo non li trovavi nei negozi, ma alcuni marchi hanno anche un'esclusività nello shopping. Devi conoscerli, essere in una lista, o spendere una certa somma di denaro per essi”, ha osservato Ross.
Nonostante le condizioni siano uno dei fattori più importanti nel valore di rivendita di un orologio, un pezzo ha disatteso qualsiasi previsione. “Era un orologio Rolex degli anni '50 “1960-1962” con fasi lunari e calendario. Lo soprannominammo la ‘stella nera’. Era in una scatola e non era mai stato indossato, e l'oro si era talmente ossidato che era quasi irriconoscibile come orologio; aveva una patina nera simile a un velo. È stato venduto a 1,5 milioni di dollari”, ha raccontato Ross, aggiungendo che un orologio mai indossato è il Santo Graal delle aste.
Era difficile immaginare che una delle categorie di lusso in forte espansione, anche solo 15 anni fa, si ritrovasse come competitor nel mondo delle aste, eppure questo è proprio il caso delle borse firmate.
Con la pelletteria parigina in testa al gruppo, il mercato delle borse di seconda mano è in ebollizione. Finora, nel primo semestre del 2023 Christie's ha venduto borse per un valore di 20 milioni di dollari, con la vendita singola più significativa che è stata pari a 4,1 milioni di dollari ed è stata effettuata a New York.

Secondo Rachel Koffsky, responsabile internazionale delle borse di Christie, mentre alcuni nomi ottengono sempre buoni risultati, la domanda per determinati design va e viene. “Hermès è il marchio numero 1 negli ultimi dieci anni, periodo in cui Christie's è stata leader sul mercato secondario, ma lo sono anche Chanel e Dior”, ha detto, aggiungendo: “La “Lady D” è stata uno stile popolare, così come la “Saddle Bag” di John Galliano, che fino a poco tempo fa non si poteva certo regalare”.
Anche marchi come Fendi, Gucci e Louis Vuitton hanno registrato buoni risultati ultimamente, in particolare i bauli Vuitton con graffiti dell'era Marc Jacobs Sprouse e la collezione Murakami. Altri marchi, come Celine, Saint Laurent e Bottega Veneta potranno non funzionare altrettanto bene, ma restano nomi solidi per attirare nuovi offerenti nel mondo delle aste a un prezzo interessante. Inoltre i canali dei social media aiutano i principianti a familiarizzare con il processo.
La rarità è altro un fattore trainante per la categoria, insieme alla condizione in cui il bene si trova. Le borse tendono infatti a mostrare più segni di usura, a causa della loro natura materiale e quindi ricevono un grado di condizione di vendita compreso tra 1 e 6. Nuovo è uno e sei è discreto, con intatto, eccellente, molto buono e buono nel mezzo.
“Siamo molto esigenti riguardo a ciò che offriamo”, osserva Koffsky, la quale cita una rara “Birkin” bronzo metallizzato del 2005 ricoperta di piume e scocca in PVD nero con un grado 2 di eccellenza, che è stata stimata tra 80.000-100.000 euro e venduta a 280.000 euro.
Christie's promuove la settimana del lusso a giugno e dicembre aprendo le gallerie in modo che i potenziali offerenti possano visualizzare i prossimi articoli delle sue aste dal vivo e online. Inoltre, le vendite private prevedono un prezzo fisso predeterminato e altre iniziative come “Only Watch”, un'asta di beneficenza tenutasi a Ginevra.

La pandemia ha accelerato il passaggio delle aste a una piattaforma digitale, soprattutto negli Stati Uniti, dove i lockdown hanno impedito i viaggi e interrotto le operazioni di vendita al dettaglio e le catene di approvvigionamento. Ciò ha portato per la prima volta ad un aumento degli acquirenti di borse nelle aste (compratori che spesso scoprono le offerte di vendita tramite i social media) di Christie's, con il 50% di nuovi clienti e il 50% di millennial, secondo Koffsky.
Anche il mercato secondario ha visto un afflusso di beni e l'interesse generale per le aste non è ancora rallentato. I tre consulenti del lusso hanno poi notato che sono cambiate le ragioni per cui si vende; a volte, secondo Poindexter, è solo per cambiare le proprie collezioni.
“La maggior parte dei nostri clienti è costituita da persone molto vivaci, che continuano a comprare e vendere. Il vecchio adagio delle ragioni per cui si vende - death, debt and divorce, ovvero morte, debiti e divorzio - non è più necessariamente applicabile tutte le volte”.
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