Christian Dior pre-collezione Autunno 2022: le ragazze lo fanno per loro stesse
Ragazze post-punk incontrano giardiniere urbane nella pre-collezione per l’autunno 2022 di Christian Dior decisamente femminista ma autenticamente femminile, svelata lunedì a Parigi. La sua principale ispirazione: la sorellina del couturier.

Nessuna sfilata, nemmeno un video, ma uno splendido lookbook di moda, pieno di energia giovanile e ispirato a Catherine Dior, la cui esistenza è oggetto di un'eccellente biografia pubblicata di recente: “Miss Dior, Muse and Resistance” di Justine Picardie.
Coraggioso membro della resistenza durante la seconda guerra mondiale, musa del fratello maggiore Christian ed esperta fiorista, Catherine è sopravvissuta a Christian per quasi mezzo secolo, trascorrendo i suoi ultimi anni a coltivare rose a Les Naÿssès, una piccola fattoria di famiglia in Provenza. Una terra che fornisce ancora alcuni ingredienti a “Miss Dior”, il profumo che Christian ha dedicato alla sorella.
La stessa direttrice artistica delle collezioni donna di Dior, Maria Grazia Chiuri, ha soggiornato a Les Naÿssès mentre Justine Picardie scriveva il suo libro acclamato dalla critica. Il risultato: una collezione in gran parte ispirata al territorio della Provenza, con abiti contadini, grembiuli da giardinaggio e persino una nuova borsa ispirata ai sacchi di juta che la famiglia usava per impacchettare il compost, sulla quale la stilista italiana ha apposto un nuovo stemma araldico, con il motto “L’union fait la force” (“L'unione fa la forza”). In questa stagione, da Dior, le donne restano unite e lo fanno per loro stesse.
Maria Grazia Chiuri si è anche ispirata alle tante donne creative dell'entourage di Monsieur, dalla sua misteriosa ed eccentrica musa Mizza Bricard, che si ritrova nei veli a rete e negli occhi di gatto fumé del cast, fino a Marguerite Carré, la donna che trasformava schizzi e bozzetti di Dior in vestiti veri.

“Il punto di partenza di questa collezione è il lavoro di Justine e il dialogo che abbiamo intrattenuto durante la stesura del suo libro. Prima, la visione generale di Dior era piuttosto patriarcale, persino limitata. Ma ci sono state molte donne che hanno influenzato Monsieur Dior e il suo marchio. In realtà, Dior è una sintesi di tutti questi elementi, utilizzati per creare nuove idee. Mi piace mostrare come il suo lavoro avesse un lato femminilizzato, non per via delle silhouette, ma per le molteplici influenze femminili che lo circondavano”, ha affermato Maria Grazia Chiuri durante una call su Zoom con la stampa italiana.
Seguendo questa logica, Maria Grazia Chiuri interpreta Dior, casa di moda che si avvicina alle 75 primavere, come una molteplicità di possibili espressioni femminili. Il suo ruolo, secondo lei, è quello di realizzare un DNA complesso e articolato aggiornandolo all’oggi.
“Christian Dior una volta disse che la femminilità era una trappola... Da cinque anni faccio parte della maison, e sin da allora cerco di suggerire quest’idea di femminilità non con l'aiuto delle silhouette, ma con l'aiuto dell’insieme di donne che circondavano Monsieur Dior e il suo marchio”, spiega la stilista italiana.

La pre-collezione autunnale s’impadronisce anche di diversi codici, come le stampe floreali e le rose, aggiungendovi elementi ispirati allo sportswear e all'activewear contemporanei. È il caso, ad esempio, di legging e top con collo morbido che riportano il messaggio “Dior New Look”, o di una t-shirt bianca che afferma “Femininity, the trap” (“Femminilità, la trappola”).
L'amore della stilista per la Gran Bretagna si riflette in nuovi straordinari motivi a quadri, tra cui reinterpretazioni del tartan del clan MacLeod of Lewis apposti su poncho in mohair, gonne pantalone e tote bag. Ottimi i capi più eleganti, come i blazer con le spalle arricciate o i peacoat bianchi ergonomici.
“Tutto è realizzato in tessuti leggeri dalle forme più voluminose, perché i materiali classici Dior sarebbero troppo pesanti per il mondo in cui viviamo attualmente, troppo anacronistici”, spiega Maria Grazia Chiuri, che attinge alle tonalità di grigio preferite di Dior per aggiungere un tocco scuro.
La sua altra grande idea è stata il giocare sulle uniformi, dalla giardiniera, all’operaia, alla scolaretta, in ricordo del momento in cui lei e le sue compagne di scuola si ribellarono alla loro divisa delle scuole superiori a Roma alzando la gonna fino a sopra le ginocchia. Un abito beige da operaia, un vestito e una borsa da giardiniera recano persino la scritta “Ste Anne des usines Dior” (“S. Anna delle fabbriche Dior”).

“In un certo senso, le uniformi sono ciò che modella la moda. Incarnano l'idea che diventi più forte appartenendo a un gruppo pur mantenendo la tua individualità. Questo è quello che ha fatto Catherine durante la Resistenza”, sottolinea la stilista italiana. Chiuri si riferisce a quando la sorella minore di Christian Dior comunicò agli Alleati i movimenti delle truppe tedesche durante la guerra, contribuendo alla liberazione dell'Europa.
“Ho trovato affascinante il mio soggiorno in questa piccola fattoria. Era molto intima e familiare, ed è un posto dove la famiglia vive da tanti anni. In molti modi, Monsieur Dior era una persona davvero semplice e un uomo molto pragmatico. In realtà dava dei consigli alle donne per farle sentire più sicure di sé”, conclude Maria Grazia Chiuri.
Che è ciò che fa anche questa collezione, che propone abbigliamento smart, commerciale e di tendenza pensato come consiglio di stile. Una delle migliori linee realizzate da Maria Grazia Chiuri per Dior.
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